"SULLE DONNE" tratto da "Segrete cure", di Valery Larbaud Non confondere mai i due aspetti: soddisfazione di un appetito elementare e amore. Per il primo, nessun legame. Le occasioni, ma perderci il meno possibile. Per economia di tempo e libertà completa: ragazze a buon mercato. Ma sempre anonime, e sullo stesso piano degli altri piaceri iniziatici dei sensi: cibo, paesaggi, profumi… Al modo di un pittore che assuma modelle per l’educazione degli occhi e del tatto. Inutile crearsi difficoltà e volersi procurare con gran dispendio di tempo esemplari fuori commercio, quando le stesse opere si vendono ovunque. Per le occasioni, non spenderci nessuno spirito di vanità o d’amor proprio: è completamente inutile; la maggior parte non valgono il decimo della pena che si ci si prende per possederle. Per il secondo aspetto (l’amore): l’ideale (ma non contarci troppo, e diffidarne al sommo grado): la donna eccezionale in circostanze eccezionali. Incontrarla e farsi belli il più possibile per meritarla. E affezionarsi. (i bei legami di quei personaggi "senza cuore": i filosofi e i grandi libertini anglo-francesi del XVIII secolo; amanti più convincenti dei René e di tutti i lagnosi sensuali del XIX). Cause delle cantonate: l’immaginazione e il "tesoro poetico"; la religione dell’amore coi suoi bigotti e bigotte, che credono di amare e che semplicemente fanno, tragicamente, ciò che i borghesi chiamano festa di nozze e la gente del mio quartiere abbuffata; cosa per la quale non ho, tragicamente o no, vocazione alcuna. […] In tutti i casi: anteporre l’arricchimento della conoscenza all’arricchimento dell’esperienza, e l’amicizia all’"amore [...] Vivere per lavorare. Ma c’è qualcosa di più importante del lavoro, cosa che io proteggo anche da me stesso: la mia libertà. L’integrità della Serenissima Repubblica! E imparare a essere solo davanti alla vita come un giorno lo sarò di fronte alla morte. Valery Larbaud (tratto da "Segrete cure", Guida editore, 1991)