Atti


Carta dei Principi

L' esistenza e l' attività dell' Associazione trovano giustificazione in una precisa concezione di noi stessi e delle cose che ci circondano.
Essa ha pertanto ritenuto di tracciare per grandi linee una mappa dei percorsi ideali che intende percorrere e dei sentimenti che la animano, dalla quale emerge il profilo generale delle attitudini dei Cavalieri.
L' elaborazione di tali princìpi ha dato vita al presente documento che, allegato sub B) all' Atto Costitutivo, verrà sottoposto a tutti gli associandi perché essi dichiarino di aderirvi.

§ Il Sodalizio si fonda sulla comune pratica del Buon Gusto e del Gusto del Buono. Sulla convinzione che quella di Vivere sia la più importante e difficile delle Arti. Essa è infatti come tale quella che conta sulla più diffusa, più facile e più severa critica.

§ Gli Associati si impegnano ad approfondire al meglio delle proprie possibilità la pratica del Piacere, intendendo questo come gratificazione profonda e non come contingenza o accessorio; come forza creatrice e non come momento fine a se stesso; come principio che conferisce senso e poesia alle cose.

§ I Cavalieri si uniscono onde percorrere le strade meno battute senza sentirsi completamente soli. Essi sono i Pochi che non vogliono essere contro i Molti, ma nemmeno intendono subirne la critica melensa o piegarsi alla loro necessità di omologazione. Chiunque senta di avere la giusta sensibilità potrà apprendere dai suoi compagni di viaggio, perché Noi vogliamo imparare piuttosto che insegnare. Essere favorevoli piuttosto che contrari. Avere il piacere di confrontarci coi pari piuttosto che misurarci con il volgo profano nella logorante battaglia per un' inutile supremazia.

§ Se consideriamo la vita dal punto di vista estetico, concluderemo che in essa ogni cosa è dipendente e comunicante con le altre. Per questo le Nove Porte sono altrettanti accessi allo stesso mondo, tutti con uguale dignità e basati in fondo su pratiche di comune esperienza. Perché Noi rifuggiamo dalla schiavitù dell' originalità a tutti i costi, convinti che anche la cosa più banale potrà essere resa unica dall' irripetibilità dello Stile. Resta però indispensabile possedere la giusta chiave, senza la quale l' oggetto del desiderio potrà essere sbirciato solo dal buco della serratura. Rubato forse, ma mai pienamente posseduto e coscientemente gestito. E' questa infatti la differenza tra vizio e Piacere: la padronanza di un oggetto o di un atteggiamento. In una parola, la Conoscenza.

§ Scopo dell' Associazione è quindi l' approfondimento delle tradizioni e della cultura che permettono di elevarsi attraverso cose ed attività che altrimenti rimarrebbero prive di significato. Far rivivere ciò che era già ritenuto morto quando i Cavalieri nascevano. Custodire contro la barbarie della volgarità il tesoro dello Stile e - Iddio ci perdoni, perché essa è Sua - dell' Eleganza.