Gentilissimo Gran Maestro,grazie per lo spazio di ricerca e salvaguardia del buon vivere e del bel vestire. Seguo il Cavalleresco Ordine da anni e mi rallegra vederne ritrovata la vivacità di studio qui in rete. Io ho ancora molto da apprendere, ciò nondimeno sono vorace di conoscenza classica da gentleman.Ho un po' di confusione nella cravatta stampata. C'è l'antico e migliore metodo con i quadri di stampa passati manualmente per ogni colore. E c'è il moderno, piatto e di poco valore getto d'inchiostro, che funziona come una stampante da computer più o meno. E tutto giusto ?Poi ho sempre sentito parlare delle cravatta Ancient Madder. Queste sono una derivazione migliore della stampa manuale con quadro ? Come si collocano ?Grazie per il tempo che vorrà dedicarmi.La mia stima più grande verso di Lei e verso tutti i Cavalieri.Buona giornata. Alessandro Scotti...[continua]
Insuperabile ed Inarrivabile Gran Maestro, un’attenta riflessione sullo stato attuale della sartoria, e sulle sue modalità di esporsi al committente, non può prescindere da un vaglio della sua dimensione fisica. In altre parole, discutiamo con animo appassionato del suo stato dell’arte, della sua tecnica attuale ovvero della sua qualità artigianale autentica o meno, ma tralasciamo di parlare della sua fruizione, a mio avviso capitolo ‘fondamentale’ del vestire su misura. Se la sartoria è, come altrove esposto, la palestra dell’Uomo Elegante, come non considerare l’importanza, e l’irrinunciabilità, di ‘frequentare’ abitualmente la sartoria, di respirare la sua aria, di vivere il contatto diretto con il maestro ?Complice la sparizione di tante realtà locali, negli ultimi anni si è assistito ad un vorticoso valzer di viaggi, trunk show, incontri, visite, nei più disparati spazi ...[continua]
Buongiorno Gran Maestro, buongiorno Cavalieri delle 9 Porte, la ringrazio di ospitarmi in questo spazio prezioso e altamente istruttivo. L'interessantissimo esposto sui pantaloni jeans mi ha messo in testa una considerazione molto pertinente sul vestire e l'età. Lo avete voi sottolineato, legando le scelte di guardaroba agli anni ed alla conseguente posizione nella società. L'esempio del quarantenne-cinquantenne, regolarmente padre di famiglia e responsabile, che stonerebbe in jeans (ma si può parlare anche di altri capi) ci pare naturale. Ma se lo stesso quarantenne non è sposato ed è single e playboy ? Potremmo incrociare anche i dati della professione e della sua residenza, forse. Sarebbe ancora più divertente e scopriremmo incastri difficili da codificare. Un avvocato fa le sue scelte, un meccanico di moto altre. Un uomo sposato e timorato di Dio ne fa di diverse da un avventuriero s...[continua]
In questa immagine del 1954, Eduardo De Filippo indossa con stile un abito doppiopetto in lino, molto stazzonato ed un pò liso. Il completo con molta probabilità deve essere stato tagliato alla London House di Rubinacci,di cui Eduardo era cliente. ...[continua]
Egregio Gran Maestro Giancarlo Maresca, ringrazio di poter essere ospitato in questo importante spazio maschile. Grande appassionato di abbigliamento, seguo da tempo i vostri studi sul mondo classico maschile, impianto su cui è basata la mia vita. Vesto in sartoria da sempre, sventolo la cravatta, indosso <sempre> le calze. Cose che sembrano uno scherzo ma che oggi sono una vera bandiera di un popolo, quello elegante, o che almeno ci crede. Il mondo classico segue diverse strade che prefigurano situazioni e luoghi. C'è il vestire da città, da vacanza, da campagna, da sport. Molti di questi ambiti hanno creato icone e capi ormai mondiali. Ecco, mi chiedo, l'abbigliamento del cowboy americano, con i suoi pesanti jeans, i suoi stivali texani, la cintura texas, la camicia western, si può considerare "classico" ? La mia passione per la "tela genova" me ...[continua]
Preg.mo Gran Maestro Maresca,ad inizio di questo terribile anno il sarto che mi serviva da 28 anni si è ritirato in riviera ed ha smesso la professione. E' stato un duro colpo per il sottoscritto, avendo con lui creato il mio guardaroba dell'età matura. Da sempre abituato a vestire completamente su misura, ho cominciato la ricerca di una nuova sartoria. Compito veramente difficile per un uomo, a ché se ne dica. Così facendo mi sono imbattuto e ho conosciuto alcuni sarti, taluni anziani, altri più giovani, alcuni famosi e conosciuti, altri più nascosti e modesti. Vengo ora alla mia domanda. La forbice dei prezzi è enorme, come forse in pochi altri settori. Mi perdoni l'esempio sacrilego, ma se decido di acquistare una macchina e ne decido la categoria, è ovvio che da una coreana ad una tedesca c'è una bella differenza, ma non come qui. Qui si parla di due,tre,quattro, cinque volte i valor...[continua]
Queste immagini di Gabriele D'Annunzio vennero riprese,intorno al 1903, dal fotografoMario Nunes Vais alla Capponcina,la villa di del poeta vicino Firenze dove l'immaginifico viveva circondato da "cani,cavalli e belli arredi".D'Annunzio indossa una giacca chiara,a doppio petto quattro bottoni, probabile opera della sartoria Cellerini di Firenze di cui il Vate era cliente negli anni della Capponcina.I pantaloni sono di tela chiara,rigati (righe marcate scure,intervallate da quattro righe sfumate chiare).Si tratta con ogni evidenza di un insieme estivo,a dispetto dell'alto colletto rotondo e candido della camicia rigata ( D'Annunzio lo chiamava "la gorgiera").Strepitosa la cravatta di seta operata a puntini bianchi su fondo scuro,con motivi sparsi di punti bianchi più grandi circondati da un circoletto scuro.La giacca presenta aspetti molto interessanti.Le spalle appaiono "insellate" (mo...[continua]
Cristian Dior era solito dire che il dettaglio è importante quanto lo è l’essenziale. Quando è inadeguato, distrugge l’intera creazione. Invero saper cogliere e riconoscere un dettaglio è l’intelligenza cosciente di comprendere il tutto dell’insieme. Non è questione di maniacale ricerca del microscopico ma capacità di valorizzare le differenze, moto principe della qualità. Una pochette, ovvero un fazzoletto da taschino - tutti noi conosciamo l’intrinseca differenza tra i due - fa suo questo pensiero in maniera profonda, nell’evidenza fondamentale ed ineluttabile dell’orlatura a mano. Non vi è pochette, o fazzoletto, per il gentiluomo senza l’orlo rifinito a mano da abili orlatrici. Un tempo consuetudine di ogni pochette di qualità, oggidì convenzione spesso tradita in maniera infida anche da nomi e prodotti di livello. Scrivo infida perché eseguita imitando volgarmente la pun...[continua]
Questo bel figurino di Luigi Tarquini,datato al 1960,ci mostra il buon gusto classico della sartoria Italiana degli anni 60,lontana da certi eccessi minimalisti sopratutto (ma non solo) d'oltreoceano.Quasi soltanto le cravatte asciutte ( 7cm) denunciano l'epoca in cui la tavola fu eseguita. Il personaggio sulla sinistra indossa sopra il completo grigio-verde principe di galles,un cappottino corto da macchina ("carcoat"); egli è infatti appoggiato alla portiera di un auto. La figura in primo piano veste un doppiopetto in flanella antracite a righe blù....[continua]
Nel vecchio taccuino del Castello venne pubblicata anni fa un immagine di Re Giorgio VI ritratto ad una manifestazione sportiva in un ippodromo. Il Sovrano indossava un doppiopetto di grande compostezza, che venne molto lodato e commentato dal Gran Maestro Maresca. L'abito era con ogni probabilità realizzato dalla sartoria Benson & Clegg,che aveva l'onore di servire Sua Maestà.Di recente mi sono imbattuto in un immagine a grande formato che riproduce il Re in quella stessa occasione. ...[continua]