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LO SPECCHIO
di Jacques Rigaut

1
Una prigione. - Guardate voi stessi.

2
Gli specchi sono fatti per ricordare a ognuno la sua identità.
Tale prigione, ognuno la chiama a modo suo e si confeziona un'evasione su misura - per il proprio comodo. - La più autentica delle prigioni.

3
"Soffro unicamente quando mi capita di sentir pronunciare il mio nome o quando vedo il mio viso davanti allo specchio". J.M. Fr., Sainte-Mandé.

4
Imprudenza: l'uomo che sbadiglia davanti allo specchio. Chi dei due si stancherà prima di sbadigliare?
Chi dei due ha sbadigliato per primo?
Da mascella a mascella il mio sbadiglio scivola fino alla bella americana.
Un negro ha fame, una ragazza si annoia: sono io che ho sbadigliato.

5
ogni specchio porta il mio nome.

6
Il mio segreto: io sto dall'altra parte dello specchio. il 20 luglio 1924, a Oyster Bay, in casa di Cecil Stewart, ho compiuto quest'incredibile prodezza - ci sono testimoni - ho preso una breve rincorsa e a fronte bassa ho attraversato lo specchio. è stato facile e magico - un leggero taglio sulla fronte, ferita impercettibile e fatale. Da allora, mentre prima ogni specchio portava il mio nome, ora sono io che dall'altra parte vi rispondo, sono io che vi informo, sono io che vi plasmo. Solo sono anche meno di un punto, davanti a voi, senza sforzo, senza malizia, vi seguo sono con voi (je vous suis, je suis vous); stentate a crederlo e vi affrettate a fare una smorfia, sarà per questo probabilmente che dicono che sono affettato.

7
E ADESSO,
SPECCHI,
RIFLETTETE.