Atti



Statuto dell' Associazione

Aggiornato con gli emendamenti approvati dalle Adunanze Generali Gli ultimi, assunti a Milano nel 2011, sono evidenziati su fondo grigio.

-Titolo Primo
Costituzione e Sede dell' Associazione

-Titolo Secondo
Scopi dell' Associazione

-Titolo Terzo
Degli Organi Statutari

-Titolo Quarto
Dei Soci e delle loro Categorie

-Titolo Quinto
Dei Diritti dei Soci

-Titolo Sesto
Dei Doveri dei Soci

-Titolo Settimo
Delle Funzioni del Gran Maestro e del Primo Guardiano

-Titolo Ottavo
Delle Funzioni del Gran Consiglio

-Titolo Nono
Le Province o Prefetture

-Titolo Decimo
Il Cerimoniale

-Titolo Undecimo
Dell’Adunanza Generale o Stati Generali

-Titolo Duodecimo
Dell’ Adunanza dei Guardiani

-Titolo Decimoterzo
Dell’ Adunanza dei Fondatori

-Titolo Decimoquarto
Delle Veglie d’Arme

-Titolo Decimoquinto
Delle Guardianìe di Porta

-Titolo Decimosesto
Delle funzioni dellaCancelleria

-Titolo Decimosettimo
Del patrimonio e delle entrate dell’Associazione

-Titolo Decimoottavo
Del Collegio dei Revisori

-Titolo Decimonono
Dello scioglimento o estinzione dell’Associazione



Titolo Primo



Costituzione e Sede dell’Associazione

In data 21.Novembre.1997 viene costituita in Napoli l’Associazione Culturale denominata

"CAVALLERESCO ORDINE DEI GUARDIANI DELLE NOVE PORTE"

avente sede in Napoli, attualmente al Corso Umberto I n. 34. Tale sede potrà essere cambiata con delibera dell’Adunanza dei Fondatori, la quale potrà deliberare l’ istituzione di sedi secondarie o di corrispondenza.

L’ Associazione ha carattere unitario, ma suddivide le proprie iniziative in nove settori o Porte del Piacere, che qui si elencano in ordine non gerarchico:

La Gola
Motori, Azione ed Agonismo
Le Donne
L’ Arte
Il Gioco
Il Fumo
L’ Abbigliamento
La Tauromachia
La Nona Porta, ovvero dei Piaceri Ignoti

All’Adunanza dei Fondatori è riservata la competenza per l’eventuale sviluppo di una parziale autonomia delle Porte. La determinazione e nomina degli Organi di governo avverrà in tal caso a norma del Titolo Ottavo dello Statuto.

Il presente Statuto è da considerarsi parte integrante dell’Atto Costitutivo di pari data, rogato innanzi al dr. Marcello Percuoco Notaio in Napoli.

I colori dell’Associazione sono quelli del tabacco e del tavolo da gioco.

Così appaiono le Armi dell’Ordine: allo scudo troncato nel colore del tavolo da gioco e del sigaro Avana sovrapposto di nove serrature di rosso interzate in palo disposte tre, tre, tre, il palo centrale scende in punta, l’Arme ha per sostegno due leoni al naturale che impugnano il destro una spada che incrocia e sovrasta una chiave dal sinistro, cartiglio all’italiana col motto … NUMQUAM SERVAVI. Le armi, la ragione sociale ed il motto non potranno essere cambiati che con delibera dell’ Adunanza dei Cavalieri, assunta con le stesse maggioranze richieste per le variazioni allo Statuto ed all’ Atto Costitutivo.





Titolo Secondo



Scopi dell’Associazione

L’Associazione non ha finalità di lucro. Essa ha per Scopi:

a) Rendere omaggio alla Bellezza. Essa è cosa comune agli occhi che sanno vederla. Eppure la cecità, e una colpevole disattenzione, hanno fatto sì che venisse considerata come rara, ed allo stesso tempo che potesse essere ignorata od oltraggiata. E’ quindi volontà dei Cavalieri difenderla come alto Valore dello Spirito, e diffondere il sentimento che permette di riconoscerla.

Conformemente alla fermezza ed alla vocazione difensiva legate al nome di "Guardiani", l’Associazione si propone però di raggiungere i suoi scopi con un’ azione propositiva. Rifuggendo dal facile atteggiamento di quanti preferiscono essere sempre contrari, l’Associazione non si propone di ardere idoli e templi profani, ma di vigilare e proteggere le vestigia della vera fede.

Approfondire e divulgare quanto renda desiderabile la vita senza arrecare nocumento al prossimo, onde conferire al Piacere dignità pari al Dovere. Recuperare e dimostrare la nobiltà delle istanze e tradizioni che soggiacciono alle attività sostenute dal sodalizio.

Combattere con il solo mezzo dell’esempio la barbarie della volgarità e dell’approssimazione. Diffondere quelle nozioni; scienze e regole che possano contribuire alla valutazione dell’ oggetto fatto a regola d’ arte, estendendo tali criteri anche allo stesso atteggiamento verso il prossimo e verso se stessi.

Il tutto onde contribuire alla rifondazione di una cultura che sappia individuare le differenze e le gerarchie dal vero valore delle cose e delle persone, e non dal loro nome.

b) Lo svolgimento di attività di ricerca, creazione, promozione e formazione professionale nell’ ambito delle tradizioni artigianali e/o industriali nei settori della: sartoria; calzoleria; valigeria; cappelleria; camiceria; cravatteria; biancheria; maglieria; ricamo; ombrelleria; astucceria; ebanisteria; tipografia e stampa; rilegatoria; orologeria; oreficeria; cammeo e lavorazione delle pietre semipreziose; delle arti culinarie, vinicole, dolciarie e comunque legate alla gastronomia; della meccanica, motoristica, nautica, ed accessori anche di abbigliamento per tali attività; di quanto collegato al tabacco ed agli accessori per meglio goderlo; del mondo della profumeria maschile, barbieria e accessori; degli accessori e materiali per il gioco; della caccia, pesca e falconeria, con i loro accessori ed il loro specifico abbigliamento; delle arti e sport equestri; delle attività agonistiche la cui pratica si addica ad un gentiluomo; delle armi bianche e da fuoco; della coltelleria in genere; della ceramica e affini; delle arti e mestieri dell’edilizia e della decorazione; della lavorazione della pietra e del marmo; della lavorazione del ferro battuto, del rame e di altri metalli e leghe, etc.

Tale elenco deve considerarsi puramente indicativo. Le iniziative d’ indagine, creazione, formazione professionale e approfondimento potranno infatti essere promosse in ciascuno dei campi e delle attività collegate o attinenti a quelle promosse dall’Associazione e dalle Nove Porte in cui è suddivisa.

L’ approfondimento, studio e divulgazione di tutte le arti, e tra esse in modo particolare della tauromachia, curando la divulgazione di quest’arte così nobile, eppure così gravemente minacciata dalla generale ignoranza dei suoi meriti e dalla diffusione di una travisata conoscenza di essa.

Iniziative di ricerca, promozione, creazione, sostegno e diffusione nell’ ambito generale delle attività ludiche, con speciale riferimento ai giochi di carte e da tavolo.

La difesa e promozione del Buon Gusto, della buona educazione e del comportamento galante, in ottemperanza all’allegata Carta dei Princìpi..

c) Lo svolgimento di attività divulgativa; l’organizzazione di dibattiti e conferenze; la realizzazione di pubblicazioni, anche a carattere periodico ed informatico, al fine di facilitare gli scambi culturali e le informazioni; la realizzazione di siti INTERNET o su altre reti d’informazione.

d) La promozione di iniziative didattiche nell’ambito delle materie di cui ai capi precedenti e in generale attinenti all’oggetto e agli Scopi del sodalizio, quali l’istituzione di corsi e seminari di studio, di degustazione, di aggiornamento, sportivi, corsi di formazione professionale, etc. In generale ogni attività finalizzata alla formazione sulle diverse arti, mestieri e attività oggetto dell’ interesse dell’Associazione.

e) La costituzione di una Biblioteca-Archivio di testi; stampe; immagini; supporti audio e video; giochi di ogni natura e altri materiali, riguardanti le arti, i mestieri e le culture oggetto dell’ interesse dell’Associazione. E’ prevista a tal fine la sottoscrizione di abbonamenti a riviste e periodici specializzati, ovvero a reti informatiche.

f) La formazione di un Archivio-Museo di materiali e oggetti artigianali e/o industriali riguardanti le diverse culture e attività, che renda testimonianza degli sforzi dell’Associazione nella ricerca e nella promozione dell’ oggetto fatto a regola d’ arte.

g) La formazione di una Riserva-Cantina di vini e cibi, nonché di un Caveau des Havanes, che siano di proprietà dell’Associazione e dai quali i Soci possano attingere previo rimborso spese. La gestione anche a titolo oneroso di locali che permettano la conservazione di scorte di proprietà degli associati, e ciò onde:

- Permettere condizioni di conservazione adeguate alla qualità dei prodotti, in genere inadatti ad una giacenza casalinga di lunga durata.

- Permettere condizioni privilegiate di acquisto, inaccessibili ai singoli.

- Favorire tra i Soci lo scambio di opinioni su esperienze gustative comuni.

- Favorire l’istituzione di corsi singoli e collettivi di degustazione.

h) La costituzione di una Rimessa di auto e moto d’epoca e comunque di rilevante interesse storico ed estetico, con possibilità riservata ai Soci di utilizzo dei mezzi disponibili, secondo il disciplinare da emettersi dal Gran Consiglio.

i) L’armamento di una Darsena di imbarcazioni a vela e/o a motore, con possibilità riservata ai Soci di accesso all’utilizzo dei natanti disponibili, secondo il disciplinare da emettersi dal Gran Consiglio .

l) Favorire il rapporto e gli scambi tra artigiani dello stesso mestiere o di mestieri diversi, al fine non solo di migliorare la qualità dei prodotti, ma anche di estendere la possibilità di reperimento e custodia di materiali, utensili ed oggetti particolari (pellami, tessuti, bottoni, vini, etc...) la cui scarsa domanda li rende rari ed è causa di una loro probabile, prossima estinzione.

m) Istituire premi e riconoscimenti per quanti si siano distinti per professionalità, competenza, cortesia e serietà nel loro ambito lavorativo.

n) Organizzare eventi culturali, anche di tipo competitivo, al fine di incentivare la qualità delle prestazioni artigianali e/o professionali, con l’eventuale istituzione di riconoscimenti per i più meritevoli.

o) Rappresentare in ogni competente sede, pubblica e privata, l’interesse degli associati e dell’intera comunità alla protezione ed alla libera pratica delle attività promosse dall’Associazione.

p) Promuovere incentivi allo sviluppo di tali interessi dallo Stato; dalle Regioni; dalla Comunità Europea e da altri Enti Pubblici e privati.

q) Sviluppare ogni iniziativa intesa a riconoscere la dignità e l’aspetto di promozione culturale e sociale delle attività sostenute dal sodalizio.





Titolo Terzo



Degli Organi Statutari

Sono Organi dell’Associazione:

- Il Gran Maestro

- Il Primo Guardiano

- Il Gran Consiglio

- I Prefetti ed i Viceprefetti

- I Cerimonieri

- L’Adunanza dei Cavalieri o Adunanza Generale

- L’Adunanza dei Guardiani

- L’Adunanza dei Fondatori

- Il Collegio dei Revisori.

- Il Cancellierato.

- Le Veglie d Arme

- Le Guardianìe di Porta





Titolo Quarto



Dei Soci e delle loro Categorie

I Soci si distinguono nelle seguenti Categorie:

- Soci Allievi o Scudieri.

- Soci Cavalieri o Cavalieri.

- Soci Guardiani o Guardiani.

- Soci Fondatori o Fondatori.

Le tre ultime categorie sono dette anche Stati.

- Soci Mecenati o Mecenati.

Chiunque si senta chiamato a perseguire e sostenere i principi e gli scopi dell’Associazione può essere ammesso a farne parte, purché ne faccia richiesta. Non potrà mai venir istituita una categoria di Soci Onorari, cui lo status di Cavaliere o Scudiero sia offerto su impulso dell’Associazione. Le procedure di ammissione sono orientate al principio secondo il quale l’Associazione non investe i Cavalieri, ma li riconosce come già tali. Da quel momento l’Associazione assume l’impegno di offrire all’associato motivazioni ed attività degne dello spirito cavalleresco. L’associato, invece, non ha altri obblighi verso l’Associazione che quelli di cui al Titolo Sesto. Ciascun Cavaliere assume piuttosto un impegno con se stesso, quello di essere all’altezza della dignità, del senso dell’onore e del gusto tramandatoci dai padri, convinto che l’esempio di un singolo possa influenzare la storia di tutti. Il candidato ritenuto idoneo secondo le procedure sociali assume la qualità di Socio compilando la Scheda di Adesione e versando la quota annuale di iscrizione.

La quota annuale è fissata in centottanta scudi per i Cavalieri, duecentotrenta scudi per i Guardiani e 250 Fondatori) e ottanta scudi per gli Scudieri. Per scudi si intende l’unità valutaria attualmente in corso. La riscossione, o vendemmia, avviene nel periodo che va dal 1 Ottobre al 31 Dicembre di ogni anno.

Tutti i maggiori di trent’anni di sesso maschile, di qualsiasi nazionalità, possono accedere all’Associazione. La mancata previsione dell’ adesione delle gentili Signore è fonte di rammarico per l’ Associazione. Essa ha ritenuto di costituire una compagine esclusivamente maschile in quanto gli Scopi, i Principi e le attività del sodalizio, quali il Gioco, il Fumo, i Motori, la Tauromachia, la Galanteria etc., e comunque il modo stesso di concepirli e praticarli, attengono nel complesso alla sfera dell’immaginario maschile, che viene considerato esso stesso meritevole di attenzione e tutela in un momento in cui la più evidente delle differenze, quella tra Uomo e Donna, sembra inopportunamente sbiadirsi.

Poiché solo tra i simili è possibile condividere e conservare una visione che intendiamo trasmettere ai posteri e non discutere coi contemporanei, le attività del Cavalleresco Ordine sono al maschile. La presenza delle gentili signore è ammessa in alcune attività di ricerca o di svago e va preventivamente annunciata dall’organizzazione. Resta invece del tutto inconcepibile laddove lo spirito dell’Ordine nasce e si rinnova, cioè nelle Adunanze Provinciali e Generali.

Considerata la delicatezza delle materie trattate nelle Porte e la forza delle motivazioni cavalleresche, non sono ammissibili Soci minorenni. I Soci ammessi ad un’età inferiore a trent’anni entrano come Scudieri e versano una quota annua ridotta. Lo Scudiero diventa Cavaliere nel momento stesso in cui supera i trenta anni di età.

L’accesso alle altre categorie avviene secondo quanto previsto nell’ Atto Costitutivo.





Titolo Quinto



Dei diritti dei Soci

Gli Scudieri hanno diritti pari ai Cavalieri, ma nelle Adunanze Generali possono prendere la parola senza facoltà di esprimere un voto. Quando frequentano attività sociali, è opportuno che la loro condotta tenga presente l’eventuale differenza di età, Stato ed esperienza rispetto alla compagnia.

Tutte le Categorie di Soci hanno il diritto:

- Di intervenire alle Adunanze Generali, ordinarie e straordinarie, con facoltà di partecipare alle discussioni.

- Di votare, purché amministrativamente in regola, in ordine alle materie all’Ordine del Giorno riservate al loro Stato.

- Di prendere parte a tutti gli eventi organizzati dall’Associazione.

- Di accedere all’ Archivio-Museo e di fruire della Biblioteca-Archivio, della Riserva-Cantina; del Caveau des Havanes ; della Rimessa e della Darsena, il tutto secondo le modalità che verranno stabilite dal Gran Consiglio con appositi disciplinari.

- Di vestire i colori sociali e fregiarsi delle insegne e distintivi propri della categoria cui appartengono e/o della carica che ricoprono.

- Di presentare verbalmente o per iscritto proposte e reclami.

- Di ricevere il materiale - periodico o eccezionale - che il Gran Consiglio delibererà essere di interesse sociale e meritevole di diffusione all’interno del sodalizio.
I Guardiani hanno inoltre il diritto:

- Di partecipare all’Adunanza dei Guardiani e votare sulle materie ad essa riservate, purché amministrativamente in regola.

I Fondatori hanno inoltre il diritto:

- Di partecipare a tutte le Adunanze e votare in ordine a tutte le decisioni, purché siano amministrativamente in regola.

- Di convocare l’Adunanza dei Cavalieri ove a richiederla siano in numero non inferiore ad un quarto.

- Di essere eletti a far parte del Gran Consiglio.

I Mecenati hanno i diritti della Categoria cui appartenevano al momento in cui il Gran Consiglio ne ha rilevato la benemerenza e disposto con apposita delibera il conferimento di tale appellativo. In considerazione dei meriti acquisiti nei confronti dell’ Associazione, il Gran Consiglio potrà - con delibera motivata - attribuire ai Mecenati particolari riconoscimenti, tra cui in particolare l’ uso esclusivo per un periodo limitato di tempo di beni non fruttiferi di proprietà dell’ Associazione stessa, e ciò secondo le modalità enunciate nella delibera stessa.





Titolo Sesto



Dei doveri dei Soci

I Soci hanno il dovere:

- Di mantenere riservata la Posta sociale e ogni atto che ricevano dall’Ordine nella loro qualità di Soci, senza trasmetterla ad alcuno.

- Di pagare la quota annua d’iscrizione e gli eventuali contributi e rimborsi spese per i servizi richiesti all’Associazione.

- Di evitare attività ed iniziative, individuali o collettive, lesive del decoro dell’ Associazione.

- Di astenersi dallo spendere il nome dell’Associazione o agire in suo nome e conto, senza preventiva autorizzazione risultante da delibera dei competenti organi.

- Di non svolgere attività di propaganda politica o religiosa nei confronti degli associati, né assumere atteggiamenti politicamente o religiosamente schierati all’interno dell’Associazione.

- Di comunicare entro trenta giorni i cambiamenti di ogni recapito, postale, telematico o telefonico, dichiarato all’atto dell’adesione o successivamente ad essa ed utile ad essere raggiunto dall’Associazione.

- Di non delegare a terzi, se non Soci, i rapporti coi rappresentanti dell’Ordine.

- Di non estendere a terzi, anche se Soci, scritti che provengano dal’Ordine.

Contravvenire ad una di tali norme rappresenta una grave mancanza nei confronti dell’Ordine e potrà dare luogo a provvedimenti disciplinari.

Sono provvedimenti disciplinari:

- La reprimenda o richiamo scritto, emanato dal Gran Maestro in via riservata.

- La revoca dell’ ammissione . La revoca per morosità , essendo conseguenza di un fatto contabile cui si attribuisce valore concludente, viene semplicemente constatata dalla Camera dei Prefetti, cui il Gran Maestro sottopone i nominativi dei Soci in ritardo coi versamenti. E’ comunque possibile al singolo membro della Camera opporsi ad una revoca e quindi alla cancellazione dal Libro Soci, qualora sussistano adeguate motivazioni. La revoca dell’ammissione per altre mancanze può essere decisa solo dall’Adunanza Generale e in tal caso avviene automaticamente con disonore. Durante il primo anno solare dalla data di ammissione, il Cavaliere non può presentare ufficialmente altri candidati e la sua stessa ammissione può essere revocata direttamente dalla Camera dei Prefetti, purché con voto unanime e dopo aver garantito al Socio la facoltà di intervenire riservatamente sugli addebiti mossi.

I provvedimenti disciplinari, eccettuati quelli assunti in Adunanza, non vengono protocollati e ne viene conservata memoria solo nel Registro Segreto della Cancelleria e accessibile solo al Gran Maestro.

La qualità di Socio si perde per:

- Dimissioni. Le dimissioni vanno comunicate per iscritto al Prefetto ed al Gran Maestro, senza obbligo di motivazione. Il Socio che abbia dichiarato diligentemente il proprio congedo e voglia rientrare nell’Ordine, non dovrà nuovamente sottoporsi alle procedure di ammissione e sarà tenuto a versare la sola quota in riscossione.

- Morosità. La morosità nel versamento della quota annuale o di altre somme dovute all'Associazione opera di diritto, causando la cancellazione dal Libro Soci dietro semplice constatazione della Camera dei Prefetti sollecitata dal Gran Maestro. Nei casi di morosità collegate a comportamenti evasivi o scorretti, il Gran Maestro può comminare che la cancellazione dal Libro dei Soci avvenga con disonore, il che comporta che il Socio non potrà rientrare nell’Associazione. Sempre e solo al Gran Maestro spetta la facoltà di riabilitazione, che avviene con provvedimento motivato ed ha efficacia ex tunc. Qualora desideri rientrare nell'Associazione, il Socio che ha perso tale status deve riproporre domanda di ammissione secondo le procedure. Alla luce della condotta del candidato, spetta alla Camera dei Prefetti non solo accettarne la richiesta, ma anche deliberare sull'opportunità di una riammissione che consideri il rapporto come ricostruito ex tunc, facendo beneficiare il riammittendo dell'anzianità sociale sin dall'anno di prima iscrizione. Nel caso voglia beneficiare di questa opportunità, oltre alla retta per l'anno in corso il Socio che rientra in seguito a morosità versa una percentuale simbolica del 10% delle quote relative agli anni di lontananza. Non è possibile il rientro dei soci cancellati con disonore, se non previa riabilitazione. Nei casi di uomini meritevoli per la condotta precedente e successiva al distacco dall'Associazione, la Camera dei Prefetti può deliberare che la ricostruzione ex tunc avvenga in assenza del versamento percentuale, come riconoscimento per una militanza continua secondo i principi, anche se non sotto le insegne dell'Ordine. Fino all’eventuale comunicazione della cancellazione dal Libro Soci per morosità, questa può tuttavia essere sanata versando le annualità dovute senza ripresentare domanda, sempre se non superiore a tre annualità. In tal caso il Socio moroso viene reintegrato completamente nella sua qualità e nei suoi diritti.

- Morte. La qualità di Socio non è trasmissibile agli eredi.

- Revoca dell’ ammissione. La revoca dell’ ammissione avviene per incompatibilità o indegnità, determinata dalla violazione di regole interne, norme di comportamento universali, lesione della propria figura di gentiluomo o altri motivi che l’ Adunanza Generale consideri a suo insindacabile giudizio gravi e incompatibili con la qualità di Cavaliere. Chi è stato riconosciuto Cavaliere non può essere privato di tale qualità se non perdendo la capacità cavalleresca, che coincidendo con la dignità non può essere giudicata da alcuna Associazione e tanto meno dalla nostra. La revoca incide quindi solo sul rapporto sociale e rappresenta il momento in cui si prende atto non già che l’Associazione non riconosce più il revocato come Cavaliere, ma che quel Cavaliere non si riconosce più nella regola dell’Ordine.





Titolo Settimo



Delle funzioni del Gran Maestro e del Primo Guardiano

Al Gran Maestro è affidata la Presidenza dell’Associazione. La rappresenta verso i terzi e in giudizio, vigila sul rispetto delle norme statutarie e regolamentari e convoca il Gran Consiglio tutte le volte che lo ritiene necessario. Convoca l’Adunanza Generale o dei Cavalieri in tutti i casi previsti dal successivo Titolo Nono e la presiede. In nome e per conto dell’Associazione intrattiene conti correnti bancari, stipula contratti, compie operazioni finanziarie di qualsiasi genere, il tutto per l’utilità e secondo gli scopi e lo stile dell’Ordine. Qualora sembri spendere il nome dell’Associazione al di fuori di questi limiti, il Primo Guardiano può emettere un parere e portarlo a conoscenza della Camera degli Anziani.

Il Primo Guardiano ha il compito di individuare e custodire lo stile sociale emettendo documenti e svolgendo in materia funzioni di controllo sull’operato di tutti gli organi. È inoltre vicario del Gran Maestro, sostituendolo nei poteri ordinari in occasione di sua assenza. Sono in questo caso poteri ordinari tutti quelli che non comportino nuove iniziative od obbligazioni rispetto a quelle già assunte.

Qualora appaia opportuno, l’Adunanza Generale può deliberare un appannaggio in favore del Gran Maestro.

Il Gran Maestro è custode degli Archivi, dirige la Cancelleria, decide dei nuovi eventi generali ed interviene anche con poteri di veto su quelli locali. Nonostante i poteri del Consiglio e l’autonomia dei Prefetti, spetta al Gran Maestro individuare la direzione in cui l’Ordine si muove e la posizione che assume, interpretando lo spirito stesso dell’Ordine e traducendolo in opere utili e pensiero chiarificatore.

Il Gran Maestro Giancarlo Maresca resterà in carica a vita. Fuori da questo caso, il Gran Maestro ed il Primo Guardiano sono eletti dall’Adunanza Generale a maggioranza dei presenti, restano in carica per quattro esercizi sociali e sono sempre rieleggibili.

Nell’elezione del Gran Maestro va favorita e privilegiata la presenza fisica dei votanti, pertanto per questo solo caso ogni Cavaliere può essere portatore di una sola delega.






Titolo Ottavo



Delle funzioni del Gran Consiglio

Il Gran Consiglio è composto da un minimo di cinque a un massimo di sette membri, eletti dall’Adunanza Generale tra i Soci Fondatori. Nel caso venga a mancare uno dei membri, gli altri possono procedere all’integrazione mediante cooptazione. Dura in carica per quattro esercizi sociali ed il Gran Maestro ed il Primo Guardiano ne fanno parte di diritto.

Nel caso venga meno la maggioranza del Gran Consiglio, si procederà ad una nuova elezione degli stessi a seguito di convocazione di Adunanza Generale Straordinaria promossa dai restanti Consiglieri.

Nel caso venga a mancare il Gran Maestro, il Gran Magistero è retto dal Consigliere più anziano come data di iscrizione all’Ordine ovvero, a parità, con maggiore anzianità anagrafica. Il Consiglio reintegrato con la cooptazione di un nuovo membro non può eleggere il Gran Maestro e deve convocare al più presto un’Adunanza Generale Straordinaria perché rinnovi l’intero Consiglio. Tutti i Prefetti restano in carica e non potranno essere rimossi se non dal nuovo Gran Maestro, eletto secondo le normali procedure.


Nel caso venga a mancare, il Primo Guardiano non può essere sostituito per cooptazione. Tutti gli altri membri del Gran Consiglio restano in carica, ma il Gran Maestro deve convocare al più presto un’Adunanza Generale Straordinaria per consentire l’elezione di un nuovo Primo Guardiano.

Il Consiglio ha competenza generale nell’ indirizzare l’Associazione verso il raggiungimento degli scopi sociali ed esclusiva nel decidere su attività che si svolgano con fondi esterni. Determina l’ammontare delle quote associative e le modalità di costituzione, gestione e fruizione dell’Archivio-Museo, della Biblioteca-Archivio, della Riserva-Cantina, del Caveau des Havanes , della Rimessa e della Darsena. Provvede alla nomina dei Rettori delle Guardianìe di Porta, all’istituzione delle Veglie d’ Arme ed alla nomina dei loro Capitani. Conferisce l’appellativo di Mecenati ai Soci che abbiano acquisito evidenti meriti nei confronti dell’ Associazione, deliberando per essi, se del caso, ulteriori riconoscimenti. Delibera sul conferimento della patente di Fornitore dell’Ordine.

In ogni processo di decentramento,stabilisce modalità e limiti con cui possano essere gestiti poteri locali in parziale autonomia rispetto alla centralità dell’Associazione, determinando le procedure di nomina e revoca dalle cariche.

Vigila sul comportamento dei Soci e degli organi sociali, deliberando anche provvedimenti disciplinari ad hoc.

Forma annualmente il bilancio consuntivo e lo sottopone all’approvazione dell’Adunanza Generale. Formula inoltre ed eventualmente il bilancio preventivo.

Di regola il Gran Maestro è l’Organo deputato all’attuazione dei deliberati del Consiglio. Esso però può delegare altri membri dell’Associazione al compimento di attività specifiche di sua competenza, fornendo loro gli opportuni poteri.

Il Consiglio si costituisce validamente con la presenza di almeno tre dei suoi membri. Approva le deliberazioni a maggioranza dei presenti, in caso di parità prevalendo il voto del Gran Maestro o in sua assenza quello del Primo Guardiano. Nelle decisioni che prevedono l’istituzione di nuovi organi e in quelle che coinvolgono i principi e l’indirizzo complessivo dell’Ordine, il Consiglio delibera all’unanimità.

Viene convocato dal Gran Maestro tutte le volte che lo ritenga opportuno. Lo stesso Consiglio emette un regolamento interno per le convocazioni via posta elettronica o videoconferenza. Può altresì essere convocato su uno specifico Ordine del Giorno quando ne facciano richiesta un numero di Fondatori non inferiore ad un quarto del totale di Categoria, ovvero due dei suoi membri.

Ogni Fondatore, purché presente in Adunanza, può sottoporre la candidatura propria o di altri presenti a far parte del Consiglio. L’Adunanza procede prima all’elezione del Gran Maestro e successivamente, presieduta da quest’ultimo, all’elezione dei restanti membri del Consiglio.

Il Consiglio elegge tra i suoi membri il Primo Guardiano, che resta in carica sino all’esaurimento del mandato anche nel caso in cui il Gran Consiglio venga a mutare in altri elementi.



Titolo Nono



Le Province o Prefetture

L’Associazione ha un unico scopo e rappresenta un’unica libera Nazione, quella degli uomini che ritengono il gusto una via di conoscenza, la conoscenza una via di crescita e la crescita del singolo un’elevazione per tutti. Se il pensiero e lo spirito restano unitari, l’operatività ed il piacere, ingredienti indispensabili dell’Ordine, richiedono il riconoscimento di realtà intermedie come è nell’umana natura.

E’ il Socio a decidere in quale Provincia militare. Il Cavaliere può cambiare Prefettura senza fornire motivazioni e nessun organo sociale può spostarlo con la propria autorità da una Provincia all’altra. Ne consegue che le singole Province sono solo parzialmente un organo territoriale ed esistono da quando e sino a quando molti uomini liberamente vi si riconoscono.

Le Province sono dette anche Prefetture, in quanto rette da uno o due Prefetti. I Prefetti sono nominati e revocati tra i Cavalieri con decreto magistrale. Come delegati del Gran Maestro i Prefetti hanno la rappresentanza sociale e possono assumere ogni iniziativa economicamente autonoma sotto le insegne dell’Ordine.

Laddove lo ritenga opportuno, un Prefetto può nominare un Viceprefetto. La nomina avviene con decreto prefettizio, in cui per iscritto vengono indicate le facoltà che vengono attribuite al Viceprefetto. Il Viceprefetto siede nella Camera dei Prefetti e vi esercita il diritto di voto, sostituendo il Prefetto in caso di sua assenza in tutti i compiti della Camera. Qualora un Prefetto decada dall’incarico, decade anche il Viceprefetto.

Nella Camera dei Prefetti siedono il Gran Maestro, i Prefetti ed i Viceprefetti. L’organo agisce e delibera secondo un regolamento che viene approvato internamente, purché con decisione unanime e fatto salvo il rispetto per i principi generali di questo Statuto. Qualora la Camera non raggiunga l’unanimità, la messa a punto dei criteri e delle procedure di ammissione viene affidata al Gran Consiglio. La Camera dei Prefetti ha competenza esclusiva nell’accogliere o respingere le domande di ammissione.





Titolo Decimo



Il Cerimoniale

Nel chiamarsi Ordine, un sodalizio riconosce la regola comune come fattore che alimenta e indirizza una forza superiore a quella individuale. Il Cavalleresco Ordine sviluppa ed accoglie un proprio originale protocollo nei limiti in cui sia espressione di significati ideali e non limitazione del gruppo o vessazione delle singolarità. Poiché il protocollo è espressione di una sintesi tra fede e formalismo che è patrimonio, per non dire un fondamento, di una coscienza maschile qualificata, l’utilizzo delle sue formule in presenza di donne o di estranei può essere fonte di frizione tra modi diversi di recepirne il significato e lo scopo. Pertanto, nelle occasioni in cui sia stata consentita la presenza di ospiti non iscritti e non ammissibili, i Cerimoniali non possono essere seguiti nemmeno in parte e lo stesso Cerimoniere vigilerà affinché nei momenti sociali dell’evento vengano evitati motti, brindisi, grida, saluti ed attributi significativi per l’Ordine.


Il Gran Maestro nomina ed eventualmente sospende, revoca o sostituisce di sua iniziativa un Gran Cerimoniere o Primo Bastone, che ha il compito di elaborare i princìpi cui è improntato il protocollo e farne rispettare i limiti, emanando per iscritto le direttive per il Cerimoniale dell'Ordine o Tavola dei Cerimonieri. Il Gran Cerimoniere può istituire a sua volta, anche inaudito magistro, un Secondo Bastone con funzioni di vicarìa e consiglio.

Ogni Prefetto, sentito il Gran Cerimoniere, nomina, sospende, revoca o sostituisce un Cerimoniere locale o Bastone del Prefetto, che ha la funzione di istruire i Cavalieri al momento e nei modi opportuni, facendo osservare il protocollo nei limiti del buon senso. Sempre sia chiaro che il protocollo vive grazie all'Ordine e non è l'Ordine a vivere grazie al protocollo.

I vari Cerimonieri formano la Tavola dei Cerimonieri o dei Bastoni, che discute collegialmente del protocollo, approva eventuali particolarità locali ed emana eventuali reprimende. L'azione disciplinare della Tavola non può andare oltre un richiamo scritto, riservato o partecipato al Gran Maestro. Questi ed il Gran Cerimoniere non intervengono mai sul piano disciplinare, che per il richiamo orale è riservato al Bastone prefettizio e per quello scritto al collegio dei Bastoni.

La forma irrigidita in un protocollo serve a costruire un'ossatura su cui l'Ordine si regga nei secoli, a lasciare in eredità una tradizione rispettata ed amata da uomini, non a distinguere buoni e cattivi come in una scolaresca di bimbi. Pertanto restano fondamentali la pazienza e soprattutto l'esempio, non le pagelle e i provvedimenti. Abbiano sempre le iniziative protocollari la capacità di limitare uno per creare cinque, restando questo giudizio nella prudenza dei saggi che saranno chiamati a deciderne. Poiché lo Statuto è anche un Patto tra Ordine e Cavalieri per il bene di entrambe, i Cavalieri all'atto dell'Adesione si impegnano al rispetto del protocollo e l'Ordine si impegna a fare di esso un fattore di crescita e non di repressione, sempre motivando ogni scelta. In ogni caso, sino al 2017 il cerimoniale interverrà solo nella disciplina delle seguenti attività: 1) Modalità secondo cui il Cavaliere si siede e si alza a tavola durante le Adunanze. 2) Modalità con cui il Cavaliere prende, mantiene, ascolta e apprezza la parola durante le Adunanze. 3) Modalità con cui il Cavaliere indossa ornamenti e distinzioni significative per l’Ordine. 4) Utilizzo di motti, brindisi, grida, saluti, termini e titoli significativi per l’Ordine.





Titolo Undecimo



Dell’Adunanza Generale o Stati Generali

L’Adunanza Generale o dei Cavalieri si compone di tutti i Soci in regola col pagamento delle quote associative. Viene anche detta Stati Generali quando deve deliberare su materie riservate ai diversi Stati sociali: Cavalieri, Guardiani e Fondatori. Viene convocata dal Gran Maestro o in via straordinaria dal Gran Consiglio tutte le volte che lo stesso lo ritenga opportuno. Il Gran Maestro è tenuto a convocarla qualora ne venga fatta richiesta da almeno un quarto degli aventi diritto a parteciparvi o da un numero di Fondatori superiore al quarto degli iscritti con tale qualifica.

L’Adunanza Generale si riunisce in convocazione unica ed è validamente costituita qualunque sia il numero degli intervenuti. La convocazione ad intervenire ai lavori assembleari va comunicata per iscritto mediante posta ordinaria, spedita all’indirizzo comunicato dal Socio al momento dell’adesione o con successivi aggiornamenti.

E’ possibile farsi rappresentare in Adunanza da un altro Socio relativamente ai punti dell’Ordine del Giorno in cui il delegante ed il delegante abbiano in comune il diritto di voto. Non vi è limite al numero di deleghe di cui il singolo Socio può essere portatore.

L’Adunanza Generale delibera a maggioranza dei presenti, tranne nei casi di:

- Deliberazioni sul mutamento delle insegne o della ragione sociale, per le quali è necessaria una maggioranza doppiamente qualificata, col voto favorevole della maggioranza assoluta degli aventi diritto e degli Anziani, cioè Guardiani e Fondatori.

- Deliberazione di scioglimento dell’Associazione, dove è necessario il voto favorevole della maggioranza assoluta degli aventi diritto.

- Altri emendamenti dell’Atto Costitutivo e dello Statuto, per i quali è necessario il voto favorevole di almeno un terzo degli aventi diritto

Essa ha inoltre competenza esclusiva per le seguenti materie:

- Approvazione dei bilanci annuali.

- Nomina del Gran Consiglio.

- Revoca dell’ammissione di Soci.

A discrezione del Gran Maestro o del Gran Consiglio, qualora sia quest’ultimo a convocarla, l’Adunanza Generale si tiene in qualsiasi luogo di convegno.

L'Ordine del Giorno dell'Adunanza Generale è redatto dal Gran Maestro, il quale può introdurre capi di propria iniziativa. Inserisce necessariamente alla prima occasione disponibile: 1) I casi disciplinari risolvibili esclusivamente con la Revoca dell'Ammissione prevista dal Titolo Sesto; 2) I capi di cui sia chiesta la discussione da parte di un Consigliere, del Decano, di un Prefetto, di un Rettore, ovvero da un gruppo di tre o più Cavalieri che comprenda almeno un Fondatore ed un Guardiano. 3) I Capi previsti dalla legge o indispensabili all'attuazione dello Statuto.

La candidatura alla carica di Consigliere può essere formulata direttamente dall'interessato, da qualunque Fondatore o Guardiano, ovvero da gruppi di Cavalieri non inferiori a tre e provenienti da almeno due diverse Prefetture. Va formalizzata per iscritto e deve pervenire alla Cancelleria almeno sessanta giorni prima dell'Adunanza Generale.

La candidatura alla carica di Gran Maestro può essere formulata direttamente dall'interessato o da altro Fondatore. Va formalizzata per iscritto e deve pervenire alla Cancelleria almeno novanta giorni prima dell'Adunanza Generale. Qualora l'Adunanza Generale venga convocata con minore anticipo, la candidatura sarà valida qualora pervenga nel termine di dieci giorni dalla data di convocazione.

Un’Adunanza Generale il cui ordine del Giorno preveda il rinnovo delle cariche elettive non può essere convocata con un anticipo minore ai sessanta giorni.

La Cancelleria, scaduti i termini di presentazione, comunica via posta elettronica i nominativi dei candidati a tutta la Nazione Cavalleresca.

Il Primo Guardiano viene eletto dall’Adunanza tra i Fondatori candidati al Gran Consiglio. Non sono ammissibili candidature dirette o indirette per il ruolo di Primo Guardiano, in quanto ogni Consigliere è un candidato naturale a tale carica.

Non sempre la volontà collettiva, la giustizia e la verità riescono ad esprimersi attraverso le norme. Talvolta l’evidenza ed il buon senso hanno bisogno della tradizione e della semplicità. Ne consegue che, a prescindere da ogni procedura, l’acclamazione va rispettata come espressione purissima dello spirito dell’Ordine. Un consenso espresso con maggioranza di almeno due terzi, così larga da tacitare ogni dissenso, sana ogni difetto e comporta una valida nomina di qualsiasi Fondatore a qualsiasi carica elettiva.





Titolo Duodecimo



Dell’ Adunanza dei Guardiani

L’Adunanza dei Guardiani si compone di tutti i Soci in tale Stato. Viene convocata dal Gran Maestro ovvero dal Primo Guardiano ogni volta che questi lo ritengano opportuno e quando ne sia fatta richiesta da un numero di Guardiani superiore alla metà degli iscritti in tale Categoria.

L’Adunanza dei Guardiani è organo consultivo che il Gran Maestro interroga alla vigilia di decisioni che comportino scelte delicate relativamente al gradimento esterno ed interno. Come organo deliberativo ha competenza esclusiva nelle seguenti materie:

- Ammissione alla Categoria dei Guardiani di quei Cavalieri che ne abbiano fatto domanda e possiedano i requisiti richiesti dalle norme sociali e dai criteri stabiliti internamente dall’Adunanza. La richiesta può essere presentata da terzi, purché già Guardiani da almeno un anno.

- Emissione di riconoscimenti onorifici a terzi o a Soci.

- Nomina e revoca dei Grandi del Cavalierato.

L’ Adunanza dei Guardiani è validamente costituita qualunque sia il numero dei presenti e delibera a maggioranza dei presenti di persona o per delega. Con regolamento interno essa decide della validità e procedura di riunioni per posta elettronica o videoconferenza.

L’Ordine del Giorno dell'Adunanza dei Guardiani è redatto dal Gran Maestro sentito il Primo Guardiano. Entrambe possono introdurre capi di propria iniziativa. Inseriranno necessariamente alla prima occasione disponibile: 1) Eventuali richieste di elevazione a Guardiano; 2) I capi di cui sia chiesta la discussione da parte di un Consigliere, ovvero da un gruppo di tre o più Cavalieri che comprenda almeno un Fondatore ed un Guardiano.

Ogni Guardiano può farsi rappresentare da altro Socio della stessa Categoria





Titolo DecimoTerzo



Dell’ Adunanza dei Fondatori

L’ Adunanza dei Fondatori si compone di tutti i soci in tale Stato. Viene convocata dal Gran Maestro ogni volta che questi lo ritenga opportuno o quando gliene venga fatta richiesta da un numero di Fondatori superiore alla metà degli iscritti in tale Categoria.

L’ Adunanza dei Fondatori ha competenza esclusiva nelle seguenti materie:

- Ammissione alla Categoria dei Fondatori di quei Cavalieri che ne abbiano fatto domanda e presentino i requisiti richiesti dalle norme sociali e dai criteri stabiliti internamente dall’Adunanza.

- Mutamento della sede sociale e istituzione di sedi secondarie o di corrispondenza.

Essa è validamente costituita qualunque sia il numero dei presenti e delibera a maggioranza dei presenti di persona o per delega.

L'Ordine del Giorno dell'Adunanza dei Fondatori è redatto dal Gran Maestro, il quale può introdurre capi di propria iniziativa. Inserisce necessariamente alla prima occasione disponibile: 1) Eventuali richieste di elevazione a Fondatore; 2) I capi di cui sia chiesta la discussione da parte di un Consigliere.

Ogni Fondatore può farsi rappresentare da altro Socio della stessa Categoria.





Titolo Decimoquarto



Delle Veglie d’Arme

Le Veglie d’Arme vengono istituite per far fronte a particolari necessità di lavoro in occasione dell’ organizzazione di eventi promossi dall’Associazione.

Sono composte da un numero variabile di membri nominati dal Gran Consiglio, che con apposita delibera provvede a conferir loro la delega degli opportuni poteri e dei limiti di tempo e di spesa cui esse debbono attenersi. Esaurito il compito affidatole e/o scaduto il tempo predefinito, la Veglia d’Arme deve ritenersi sciolta senz’ altra formalità. Il Gran Consiglio può a suo insindacabile giudizio revocarne l’istituzione o sostituire uno o più membri di essa.

Il Gran Consiglio nomina a presiedere la Veglia d’Arme un Capitano, che può declinare la nomina ma non dimettersi in corso d’ opera. Esso:

- Riferisce al Gran Consiglio sullo svolgimento dei lavori.

- Ha la responsabilità anche patrimoniale del suo operato nei confronti dell’Associazione.

- Tiene aggiornato il rendiconto che è tenuto a presentare alla fine dei lavori.

A far parte delle Veglie d’Arme possono essere nominati anche soggetti esterni all’ Associazione.

Riconoscimenti di ogni natura, proporzionati al vantaggio e al prestigio che l’Associazione ha tratto dal loro lavoro, potranno essere deliberati dal Gran Consiglio e concessi al Capitano e/o ai membri della Veglia d’Arme che si siano particolarmente distinti per capacità e diligenza.





Titolo Decimoquinto



Delle Guardianìe di Porta

Le Guardianìe di Porta possono essere istituite dal Gran Consiglio per finalità culturali ed operative. Esse fungono da Comitato di Redazione per i materiali da presentare nel sito INTERNET dell’Associazione e per l’elaborazione di tutte le pubblicazioni, articoli e testi che alla stessa fanno capo. Sono composte da un numero variabile di membri nominati dal Gran Consiglio, che a suo insindacabile giudizio può variarne la composizione, e presiedute da un Rettore che riferisce direttamente al Gran Maestro o al Primo Guardiano sulle operazioni in corso e sui problemi e le soluzioni da adottare. Hanno carattere permanente, sino a revoca del Gran Consiglio. Esse sono istituite per ciascuna Porta, e per specifiche operazioni potranno annoverare soggetti esterni all’Associazione.

Riconoscimenti di ogni natura, proporzionati al vantaggio e al prestigio che l’Associazione ha tratto dal loro lavoro, potranno essere deliberati dal Gran Consiglio e concessi al Rettore e/o ai membri delle Guardianìe che si siano particolarmente distinti per capacità e diligenza.

I soci e terzi estranei che collaboreranno con l’Associazione nell’ambito delle Guardianìe di Porta e delle Veglie d’Arme o in eventuali gruppi di ricerca o studio appositamente costituiti, presteranno la loro opera a titolo gratuito.

Solo in casi eccezionali, da valutarsi caso per caso, il Gran Consiglio, previo parere favorevole del Tesoriere o del Cancelliere, potrà riconoscere un compenso o un rimborso spese.

In ogni caso un contributo determinante dei singoli soci e/o terzi al successo di ricerche e attività di studio o creative, verrà riconosciuto ai fini morali nelle pubblicazioni dell’Associazione che utilizzino i materiali cui tali soggetti abbiano lavorato. Ciò avverrà con forme e modalità di competenza esclusiva del Gran Consiglio. Gli elaborati, le pubblicazioni, i materiali di archivio frutto di attività di studio, di ricerca o creative svolte nell’ambito dell’Associazione e dei suoi Organi e istituzioni, nonché i connessi diritti, sono di proprietà esclusiva della stessa.

La loro utilizzazione da parte dei Soci, a qualsiasi titolo, è subordinata al consenso del Gran Consiglio.

È di proprietà esclusiva dell’Associazione anche tutto il materiale raccolto da un socio o da un terzo nell’ambito dello svolgimento di un’attività di ricerca o di studio organizzata o promossa dall’Associazione.

La sua eventuale utilizzazione è subordinata al consenso del Gran Consiglio.





Titolo Decimosesto



Delle funzioni dellaCancelleria

La Cancelleria è Organo esecutivo, non deliberativo, che può essere composto in tutto o in parte da persone estranee al rapporto sociale. Il Cancelliere, singolarrmente o come dirigente di un ufficio composto da più elementi, provvede ai seguenti compiti:

1) Aggiornamento dei Libri Sociali.

2) Esecuzione di incarichi operativi da parte del Gran Maestro o di altri Organi che, per specifici obiettivi, il Gran Maestro abbia abilitato a disporre della Cancelleria.

3) Gestione della contabilità.

4) Controllo sugli interventi nel sito dell’Ordine o Castello

5) Tenuta dell’Archivio e del Protocollo Generale.





Titolo Decimosettimo



Del patrimonio e delle entrate dell’Associazione

Il patrimonio dell’ Associazione è costituito:

- Dalla Biblioteca-Archivio; dall’ Archivio-Museo; dalla Riserva-Cantina, dal Caveau des Havanes ; dalla Rimessa e dalla Darsena che andranno man mano costituendosi.

- Da tutti i beni, somme in denaro, diritti e privative che perverranno nella titolarità dell’Associazione per acquisto, donazione, liberalità o testamento.

- Da Titoli di Stato o equivalenti in cui vengano eventualmente investite eccedenze di bilancio.

- Da eventuali fondi di riserva costituiti con eccedenze di bilancio.

Le entrate dell’Associazione sono costituite:

- Dalle quote associative.

- Da eventuali elargizioni e contributi straordinari di terzi effettuate per il raggiungimento degli scopi associativi.

- Dalle rendite degli eventuali titoli e privative.

- Dai proventi di pubblicazioni di ogni natura.

- Dai proventi relativi alla somministrazione di corsi didattici, sportivi, di degustazione, di formazione professionale etc., che verranno promossi e/o convenzionati di volta in volta a cura del Gran Consiglio.

- Dai proventi relativi ad attività di consulenza e/o di studio e/o creative svolte nei campi specifici dell’ oggetto sociale, di cui l’Associazione venga incaricata da terzi o dall’ Amministrazione di Enti Pubblici.

Nel caso venga concesso un contributo per il compimento di uno o più specifici progetti di studio o di ricerca, la somma relativa dovrà essere amministrata e contabilizzata in separata evidenza, onde poterne rendere conto in qualsiasi momento a chi abbia elargito il contributo.





Titolo Decimoottavo



Del Collegio dei Revisori

Il Collegio dei Revisori si compone di tre membri, eletti dall’Adunanza dei Cavalieri tra tutte le Categorie di Soci per il caso in cui vi siano da gestire risorse non provenienti dal patrimonio associativo.

Esso resta in carica per due anni ed è rieleggibile.

Il Collegio dei Revisori controlla che la gestione di fondi e sovvenzioni, ottenuti da Enti Pubblici o da privati per il raggiungimento di specifici scopi, avvenga in modo corretto e conforme agli Scopi dell’Associazione.

Agisce in piena autonomia e sottopone le proprie osservazioni all’Adunanza dei Fondatori. All’esito della gestione, ovvero alla fine di ogni anno, o ancora in occasione di Adunanze Generali, collaziona un documento che sottopone alla generalità dei Soci, eventualmente tramite la Cancelleria.





Titolo Decimonono



Dello scioglimento o estinzione dell’Associazione

In caso di scioglimento o estinzione dell’Associazione, il patrimonio e l’eventuale saldo attivo esistenti all’atto dello scioglimento o estinzione verranno devoluti ad altre Associazioni aventi scopi e principi affini a quelli del Cavalleresco Ordine dei Guardiani delle Nove Porte.

La scelta di tali Associazioni sarà demandata ad una commissione di tre Liquidatori, nominati tra i Soci in occasione dell’Assemblea che deliberi lo scioglimento.

Quanto non previsto dall’ Atto Costitutivo e dal presente Statuto sarà regolato dalle vigenti leggi in materia. In particolare si fa riferimento alle norme di cui al Libro I del Codice Civile e, in quanto applicabili in via analogica, a quelle di cui al Libro V dello stesso Codice.

N.B. Lo Statuto sopra pubblicato è aggiornato con gli emendamenti approvati dalle Adunanze Generali sin dalla Fondazione.


Cliccando questa foto si accede ad una copia in PDF, conforme all'originale custodito in Cancelleria, del testo approvato e sottoscritto dai Cavalieri intervenuti all’Adunanza Generale di Udine, tenutasi in Coderno di Sedegliano il 02 Ottobre del 2009.


Cliccando questa foto si accede ad una copia in PDF, conforme all'originale custodito in Cancelleria, del testo approvato e sottoscritto dai Cavalieri intervenuti all’Adunanza Generale di Napoli, tenutasi al teatro del Salone Margherita il 16 Novembre 2007.