Illustri Cavalieri,Egregi Visitatori della Cittadella nel libro della Genesi: leggiamo: “E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”. La si consideri parola di Dio o un capolavoro di letteratura fantasy, di certo la Bibbia è un’opera illuminante. Tanto per cominciare, già nella prima pagina ci mostra in piena azione il potere generativo delle parole, ripreso da Giovanni nell’inquietante versetto “In principio era il verbo, il verbo era presso Dio ed il verbo era Dio”. Se in tanti le hanno considerate il fattore determinante della creazione, non &eg...[continua]
Illustri Cavalieri,Egregi Visitatori della Cittadella, nel 1735 Alexander Gottlieb Baumgarten, di ventuno anni, si laureò con la tesi: Meditazioni filosofiche su argomenti concernenti la poesia. Fu la prima volta in cui venne usata la parola “estetica”, che appare molto più antica perché abilmente ricavata dal sostantivo greco aisthesis, ossia sensazione. Nel 1738 lo stesso autore sviluppò le sue teorie nella Metaphysica e nel 1950 le riassunse nella sua opera più importante, che scrisse in latino e intitolò Aesthetica. Baumgarten individuava una percezione dell’armonia universale che si può raggiungere solo attraverso la fede ed una conoscenza, limitata alla qualità o natura delle cose, che non ne aveva affatto bisogno. Questo secondo approccio avrebbe avuto a sua volta due modalità: da un lato la logica, ...[continua]
Illustri Cavalieri,Egregi Visitatori della Cittadella, chiamiamo classica per eccellenza l’arte greca e latina per la naturalezza con cui coglie la parte eterna dell’uomo. Il mito, strumento onirico di una potente introspezione psicologica, consente all’artefice di far sentire tutti partecipi di una ricchezza che ci rende immortali in quanto immutabile: i sentimenti. Scultura e architettura si sono interessate delle pulsioni più nobili, la tragedia di quelle oscure e la poesia di entrambe.Poiché le forze ancestrali che si agitano nel nostro cuore non sono cambiate, non possiamo che ammirare coloro che erano riusciti a cogliere tutti i punti essenziali di ciò che siamo, come se ne avessero una mappa andata perduta. Il dio, il condottiero, l’atleta, presentati come archetipi appaiono manifestazioni universali di fronte alle quali non ci sentiam...[continua]