L'indulto di Orgulllito

Figure - Tori - Toreri

Mauro De Chiara

da Milano, venerdì 20 aprile 2018 alle ore 02:03:38

Molti Cavalieri conoscono ed amano le corride, altri non hanno dimestichezza con le forze che essa agita negli animi sensibili alla bellezza e alla verità. Mi piacerebbe che un loro pari possa, senza pretese di sapere più di quanto abbia visto e vissuto, suscitare il desiderio di avvicinarsi a questo mondo di forti sapori e comprendere come mai sia  considerato una delle Nove Porte. 




FERIA DE ABRIL, SEVILLA 2018 - IMPRESSIONI DI UN CAVALIERE

 

La corrida è  un'esperienza che può essere trasmessa solo dalla nostra parte emotiva ad altre. Non pretendo di scriverne, ma avverto la necessità di esprimere quanto ho vissuto. Tornato a Milano, il rumore prova a sommergere pensieri e ricordi della Feria, ma le chiarine della Plaza de toros e le sevillanas suonate nelle casetas si sono  ben incastonate nella mia anima e credo che nulla possa depredarmi del loro valore. Ho ancora nelle orecchie lo scalpiccio delle carrozze ornate a festa, lo schiocco delle fruste dei cocchieri in tuba, i fiori sul capo delle donne ben truccate e coloratissime nei loro abiti tradizionali, il pasodoble "Ciel Andaluz", i garofani bianchi, rossi e i rametti di rosmarino portafortuna nei taschini di uomini orgogliosi di sentirsi e vestirsi come tali.

Alcune  sensazioni  della fiesta brava emergono fortissime e immediate, altre lentamente, nei giorni successivi. Solo ora infatti, a qualche giorno di distanza, Ora più che allora, infatti, avverto la complessità di quanto è accaduto di fronte a me, che ho avuto il privilegio di assistere, anzi partecipare (perché il pubblico è parte integrante dello spettacolo tauromachico) ad una delle migliori "faenas" del secolo. Siviglia, 16 aprile 2018, il quinto "toro de la tarde" si chiama Orgullito ed è uno splendido animale della ganaderia di Garcigrande. Tocca a El Juli, che ne interpreta la nobiltà con passi lenti, bassi, profondi e ben legati. La continuità con cui Orgullito  risponde alla muleta caricando in modo franco è così generosa che spinge ad altra generosità. A grande richiesta del pubblico, che rumoreggia trasfigurato dall'altezza dello spettacolo, il Presidente della real Maestranza mostra il fazzoletto arancio che significa "indulto". Il toro, questa volta, tornerà vivo all'allevamento per poter generare altri animali della stessa casta. A El Juli tocca un bottino storico: 1 indulto, 4 orecchie e l'apertura della Puerta del Principe. Ho assistito a "chiquelinas" al rallentatore, "naturales"  drammatici, corna praticamente calamitate alla "chaquetilla" del torero per infiniti secondi. C'è stato un attimo nel quale ho avuto l'impressione che il toro si fosse trasformato in un enorme boa nero che si avvolgeva intorno al torero che, con infinito "temple", concludeva ogni serie di passi con un cambio di mano ed un "pase de pecho" accompagnato da un profondo urlo liberatorio con la spada al cielo. 


In questa società postmoderna, dove i valori di riferimento sono prettamente materiali, nulla è più equilibrato, equilibrante e necessario della corrida. Se lo spettacolo è di questo livello, e non accade sempre, dopo due ore fuori dal tempo, dalla logica, dal compromesso, in cui il sole fa brillare spade, "trajes de luces", cavalli, sangue, il viola della cappa e il rosso della muleta, non ricordi se e quanto hai urlato, se hai gettato il cappello per una serie di "naturales" eseguiti con la mano sinistra, senza la spada, e quindi terribilmente più pericolosi vista la minor superficie del panno.

Nella corrida si celebra l'essere e l'essere stato. Il torero viene portato in trionfo per il talento e il coraggio, la fermezza e la passione, la drammaticità con cui tratta il toro e la vita. Tutti valori anacronistici e pertanto oggi essenziali, non descrivibili con le parole e ancor meno coi numeri.

Un tempo amavo descrivere l'essenza dello Spirito Cavalleresco paragonandolo all'odore del fumo di sigari avana combinato con il profumo di lavanda. Lo percepivo non sempre ma, quasi magicamente, ad ogni Adunanza cavalleresca ben riuscita. A questi due profumi, oggi, dopo aver assistito alla mia prima corrida dal vivo, penso vada aggiunta l'idea dell' energia invisibile e dinamica che la folla irradia alla "plaza de toros". Ora so perché i Saggi Fondatori del Cavalleresco Ordine diedero alla tauromachia la dignità di Porta, varco verso la conoscenza assoluta.

Quel che ho visto è un mix di serietà ed entusiasmo, un "desiderio ardiente de ir a mas", di andare oltre la realtà visibile. Trovando il valore per gettarci sulle corna come il torero durante la "suerte suprema", con passione, coraggio e severo dominio di sé stessi. E' così che la nostra esistenza diventa degna, diventa vita.

 

Costi quel che costi.

 

Cavallerescamente

 

Mauro De Chiara

Prefettura di Milano

 

 Qui di seguito, il link alla faena di cui parlavo: El Juli indulta il toro.

https://www.youtube.com/watch?v=bvUxGNQ0eFY 

 

 

 

 

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Giancarlo Maresca

Illustre Cavaliere De Chiara,
anche all'interno dell'Ordine gli aficionados sono una minoranza, peraltro avvezza a parlar poco dell'argomento. Il resto dei Cavalieri ignora la corrida e vive benissimo così, fregandosene come fa un astemio col vino o una persona educata non amante del tabacco col fumo. La vera civiltà è solo nella tolleranza, nel rispetto di ciò che non ci appartiene materialmente, ma anche spiritualmente, moralmente, culturalmente. Lei ora sa come e perché l'Arte del Coraggio aggiunge qualcosa di insostituibile alla nostra percezione della vita. Da quel momento e per sempre sarà un difensore, quindi per l'appunto un Guardiano di questa Porta. 

Cavallerescamente
Giancarlo Maresca

da Napoli, giovedì 30 marzo 2023 alle ore 11:40:18
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