Alle spalle c’era ancora Calais, battuta dal vento della Manica. Di fronte, la Costa Azzurra da raggiungere a bordo di un treno, blu come il cielo di notte.
Le Train Bleu", così lo chiamavano i francesi, era il mezzo di trasporto più lussuoso dalla fine dell'Ottocento: dieci sfarzosissime carrozze affollate da facoltosi passeggeri in completo di cotone e organza.
Di questo ritratto frivolo e spassoso della borghesia di inizio Novecento diretta in villeggiatura, il poeta, saggista, regista e attore francese Jean Cocteau decise di farne nel 1924 un libretto per un’opera di balletto russo.
Cocteau si rivolse a Sergej Diaghilev, il più grande produttore di balletti russi del Novecento, a Bronislava Nijinska per la coreografia, contattò Picasso affinché dipingesse una tenda che potesse fare da sfondo all’opera e affidò i costumi a mademoiselle Coco Chanel.
Ma che cosa avevano in comune Mademoiselle e i balletti russi? Coco in Russia non ci mise mai piede ma ebbe la possibilità di conoscerne la cultura grazie a due relazioni amorose, la prima con il Granduca Dimitri Pavlovich, un Romanov che aveva assistito all’assassinio di Rasputin, fuggito dalla madrepatria durante la rivoluzione, la seconda con il compositore Igor Stravinskji.
Gabrielle "Coco" Chanel e il Granduca Dimitri Pavlovich.
Esperienze che la spinsero a cedere al fascino della moda russa, a cui dedicò la collezione autunnale del 1922, caratterizzata da stampe folk e sciarpe in stile babushka coordinate (perfino il profumo n°5 fu ideato dal suo amico e naso eccezionale, il russo Ernest Beaux). Quando le venne proposto di occuparsi dei costumi per i balletti di Cocteau e Diaghilev, Coco non esitò un istante.
Gli attori de Le Train Bleu misero in scena nel Theatre du Champs Elysée le cartoline delle vacanze. I ballerini erano chiamati a eseguire acrobazie ed esercizi di ginnastica, mescolati alla danza classica e ai movimenti degli sport tipicamente estivi. I protagonisti erano una campionessa di tennis, un nuotatore, un giocatore di golf e una ragazza in costume da bagno, circondati da uno sfondo di uomini e donne intenti al corteggiamento.
Coco Chanel ha avuto un’intuizione: può dare ai performer una serie di mise comode, anticonvenzionali e adatte a movimenti improvvisi e "a scatti", proprio come i balletti russi. Nascono allora dal suo genio creativo le tutine intere in jersey, gli ensemble formati da ampie canottiere e pantaloncini corti, la versione più azzardata dei costumi da bagno del tempo. Incantevoli ed essenziali, ma anche moderni e futuristici, i costumi da bagno di Chanel per Le Train Bleu furono capaci di catturare lo sguardo di Pablo Picasso, che li riprese poi nella sua opera "Le bagnanti".
Di quei costumi da bagno in jersey di lana colorata oggi rimangono le ispirazioni nelle collezioni più recenti, dai tagli morbidi dei bermuda fino alle canottiere, indossate con nonchalance su minigonne pastello. La Russia di Coco è impressa nella memoria della maison e nel vecchio libretto d’opera, è incastonata fra i diamanti e gli smeraldi di una recente collezione di gioielli Chanel intitolata appunto La Paris Russe de Chanel, capace di fare gola a qualunque amante della bellezza. Le Train Bleu è stata una di quelle rappresentazioni teatrali capaci di unire il genio di molti artisti grandiosi. E se oggi non è possibile assistere dal vivo al capolavoro di Cocteau, ci restano almeno gli eredi di quell'invenzione audace e sfacciata di mademoiselle Chanel.
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Le Train Bleu era un treno di lusso della Compagnie des Wagons-Lits circolante dal 1922 tra Calais (in corrispondenza con l'Inghilterra) e Ventimiglia via Parigi, Digione, Marsiglia, Tolone, Saint-Raphaël, Cannes, Juan-les-Pins, Antibes, Nizza, Monaco, Monte-Carlo e Mentone
Le “Train Bleu” è stato uno dei tanti grandi treni di lusso che negli anni folli della Riviera trasportavano centinaia di viaggiatori e viaggiatrici nel lusso della Costa Azzurra.
Si chiamava Calais-Mediterranée Express ma fu il soprannome di "Train Bleu" a dargli prestigio internazionale, come il "Riviera Express", che portava di notte la borghesia di Berlino verso i grandi hotel di Cannes e Nizza, o come il "Pietroburgo-Vienna-Nizza-Cannes Express" che, dopo aver percorso 3.400 chilometri attraverso un'Europa politicamente instabile ad una velocità media di soli 55 km/h, portava la clientela russa amante del lusso e della raffinatezza francese in quelle località.
Le "Train Bleu" rappresentava quell'universo dei grandi treni della Costa Azzurra, frequentati da una clientela di "habitué" che si ritrovavano lì ogni anno; le automobili con i bagagli delle famiglie viaggiavano a parte con relativo “chauffeur”.
La regina Vittoria e re Edoardo VII erano fra questi e si ritrovavano sulla "Costa" come fosse un Garden Party che iniziava in un ristorante stile barocco della stazione di Paris-Lyon per proseguire sul Treno,
Le colazioni a base di cornetti al cioccolato caldo conquistarono principi russi e lord inglesi.
Il ristorante venne costruito in previsione dell'esposizione universale del 1900 per la Compagnie des Chemins de Fer de Paris à Lyon et à la Méditerranée.
Fu inaugurato con il nome "Le Buffet de la Gare de Lyon" il 7 aprile 1901 dal Presidente della Repubblica francese Émile Loubet.
Fu rinominato "Le Train Bleu" nel 1963 per celebrare lo storico “Parigi-Ventimiglia”.
L’atmosfera del viaggio cominciava in una di queste splendide sale barocche nella stazione di Paris-Lyon. Esperti di fama sostenevano che era il treno del momento più bello del mondo, un titolo di gloria attribuitogli dallo stesso New York Times in un periodo in cui l'America era orgogliosa dei propri treni di lusso.
Il “Train Bleu” continuò ad esistere ancora per anni con le sue vetture moderne frutto di un'alta tecnologia.