Il Conte Benso di Cavour e la sua Finanziera del Cambio di Torino.

Materie prime - Ricette

Paolo Clemente Wicht

da Lugano, lunedì 8 giugno 2020 alle ore 15:01:58

Camillo Benso, conte di Cavour, noto semplicemente come conte di Cavour o Cavour è nato a Torino il 10 agosto 1810 ed è stato un politico, patriota, imprenditore e gourmet.


Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, presidente del Consiglio dei ministri dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Nello stesso 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, divenne il primo presidente del Consiglio dei ministri del nuovo Stato e morì il 6 giugno 1861 ricoprendo tale carica.


Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell'anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell'espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell'Austria e degli stati italiani preunitari.


In economia promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. 


In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino, carta costituzionale del Regno di Sardegna.


Capo della cosiddetta Destra storica, siglò un accordo (Connubio o primo compromesso storico) con la Sinistra con la quale realizzò diverse riforme. 


Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi, della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario.


In politica estera coltivò con abilità l'alleanza con la Francia grazie alla quale, con la seconda guerra di indipendenza, ottenne l'espansione territoriale del Regno di Sardegna in Lombardia. 


Riuscì diplomaticamente a gestire gli eventi politici (sommosse nel Granducato di Toscana, nei ducati di Modena e Parma e nel Regno delle Due Sicilie) che assieme all'impresa dei Mille portarono alla formazione del Regno d'Italia.


Il Conte Camillo Benso di Cavour era molto abile a gestire sia il potere sia gli aspetti privati più delicati degli uomini di potere.


Inventandosi la tenuta di Fontanafredda, Cavour voleva far sposare il Re Vittorio Emanuele II con un sovrana importante d'Europa per ottenere importanti alleanze.


Ma il cuore del Re batteva per Rosa Vercellana, familiarmente chiamata 

"bela Rosin", accusata al tempo di avere una relazione anche con un noto gioielliere di Torino. 


La Rosa, desiderosa della tenuta Sabauda di Pollenzo, venne insignita poi nel 1859 del titolo nobiliare di Contessa di Mirafiore e Fontanafredda.


Fu infatti Cavour, profondo conoscitore delle Langhe, già sindaco di Grinzane, l'anno prima a convincere il Re ad acquistare la tenuta, per poi donarla alla sua adorata amante.


Il perchè del nome Fontanafredda trova riscontro nel nome stesso per la presenza, appunto, di una sorgente di acqua fredda.


Cavour era un buongustaio e a Torino aveva un tavolo a lui sempre riservato, nel famoso ristorante Del Cambio in piazza Carignano, davanti al Palazzo dove lavorava.


Il suo piatto preferito era naturalmente la gustosa finanziera alla Piemontese.


La Finanziera è un piatto della più pura tradizione piemontese, ricco e gustoso, a base di animelle di vitello,  filoni, filetto, fesa e fegatini, il tutto unito alle creste di pollo, con l’aggiunta di aceto e marsala.



Ricetta completa della Finanziera:


Ingredienti:


Creste di pollo 150 g

Fegatini di pollo 80 g

Animella di vitello 80 g

Filetto di manzo 80 g

Fesa di vitello 80 g

Filone 80 g

Aceto 1 spruzzo

Funghetti 50 g

Burro 30 g

Marsala 1 spruzzo

Farina q.b.

Sale q.b.


Preparazione:


Per prima cosa sbollentate l'animella, togliete la pellicina e tagliatela a fettine, quindi tagliate a pezzetti i filoni, il filetto, la fesa e i fegatini, infarinandoli leggermente


A questo punto sciogliete il burro in padella a fiamma bassa e fatevi rosolare le carni, quindi unitevi le creste di pollo e lasciatele sbollentare insieme al resto della carne. Incoperchiate e cuocete a fiamma bassa, dopo 20 minuti circa unite i funghetti tagliati a metà e cuocete ancora per 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Qualche minuto prima di togliere dal fuoco unite l'aceto e il marsala, lasciate sfumare sul fuoco e quindi spegnete la fiamma, dopodiché regolate di sale e servite in tavola ben caldo

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