La
tavola offre l’occasione più gradita e frequente per incontrarsi e conoscersi:
perfino nelle cene più formali e rigorose esiste un velo di familiarità, un’apertura
concessa da chi invita e colta da chi accetta l’invito, per questo motivo è
anche il momento in cui una prima impressione può essere cruciale e l’osservanza
delle regole permette davvero di lasciare un ottimo ricordo di sé.
I
Cavalieri si ritrovano a tavola dopo le complesse Adunanze, si incontrano
spesso dopo mesi, anche anni, e non vi è posto migliore per creare l’atmosfera
dove fondere ideali di lealtà, amicizia, cortesia ed educazione.
Pertanto,
codificata in ciò che è noto come Galateo, l’educazione costituisce un codice
comportamentale che, se conosciuto a tutti i commensali, rende semplice la
convivenza in quella specifica occasione.
Racconta
Elda Lanza, acuta autrice de “Il tovagliolo va a sinistra”, che il Galateo
corrisponde a logica, poiché se il cucchiaio viene preso con la destra, è
logico che sia a destra del piatto, così come il non parlare mentre si mastica
risponde a un’esigenza di sicurezza, perché il boccone potrebbe andare di
traverso.
Qui di
seguito, mi sono permesso di sintetizzare alcuni punti fondamentali delle
regole da osservare a tavola, colte da più fonti.
La
parola d’ordine è “naturalezza”, vedrete che alcune regole sono rispettate
automaticamente perché vengono “naturali”.
-
Lavarsi le mani prima di accomodarsi a tavola.
Il padrone di casa non avrà dispiacere se vien chiesto di poter usare la
toilette;
-
Bisogna sedersi alla giusta distanza l’un l’altro;
-
I gomiti devono essere attaccati al corpo,
busto eretto, solo le mani (polsi) devono toccare la tavola;
-
Non vanno allungate le gambe sotto al tavolo;
-
Il tovagliolo, posto a sinistra, va posto in
grembo, a copertura delle gambe, non usato a mo’ di bavaglino;
-
Non si dovrà iniziare a mangiare finché non
siano tutti serviti e i padroni di casa abbiano iniziato; eventualmente saranno
loro a permettere di cominciare se vi fosse rischio che il piatto si raffreddi;
-
Non si dice “Buon appetito”, perché alle tavole
aristocratiche non si arrivava mai affamati, ma per incontrarsi e discutere di
vari argomenti; si attende un cenno della padrona di casa, semmai;
-
Occhio al pane, va posto a sinistra, insieme al
tovagliolo, e lo si spezza con le mani (per questo vanno pulite!); non si tocca
o si mangia il pane con le posate e peggio ancora non lo si usa per fare la
scarpetta!!
-
Non si fa rumore mentre si mangia, così come
non si parla ad alta voce, e ovviamente non si parla al cellulare, che va
nascosto e mai messo a tavola;
-
Non si soffia sul cibo per raffreddarlo;
-
Prima di bere, occorre terminare la
masticazione e pulire la bocca col tovagliolo, onde evitare che si sporchi il
bicchiere;
-
La pietanza va portata alla bocca e non
viceversa, quindi non bisogna avvicinarsi al piatto: eventualmente cadesse il
boccone, a questo servirebbe il tovagliolo poggiato in grembo. Non si usa il
coltello per avvicinare cibo alla bocca e per terminare il brodo si solleva
leggermente il piatto verso l’interno tavolo e non verso l’esterno;
-
La forchetta si tiene con la mano destra a meno
che non si adoperi per tagliare con il coltello, allora si terrà nella sinistra
mantenendola per avvicinare il boccone al piatto: non si può tagliare tutto e
poi adoperare la forchetta sempre con la destra!
-
Il cucchiaio si riempie solo a metà, e non va
usato in combinazione con la forchetta per arrotolare spaghetti o tagliatelle;
-
Non si taglia col coltello né il formaggio né
le uova, e neppure la pasta al forno, ci si aiuta con la forchetta;
-
Se si è deciso di terminare, le posate vanno
messe dritte con le punte verso l’alto (lancette a ore sei), mentre se si è in
pausa vanno messe a ore otto e venti con le punte abbassate per non far colare
intingoli in modo da sporcarle; non si appoggiano con le punte sul bordo del
piatto!
-
Non alzarsi per prendere qualcosa dalla tavola,
ma chiedere al vicino di porgerla;
-
Se si prende cibo da un piatto da portata non
si adoperano le proprie posate;
-
Non si usano stuzzicadenti così come non si
chiede il sale, sarebbe come dire alla padrona di casa che il cibo non è
cucinato bene;
-
Prima di versarsi vino o acqua, assicurarsi che
gli altri abbiano il bicchiere pieno;
-
Non prendere troppo cibo per poi lasciarlo nel
piatto;
-
Il brindisi richiede che il braccio sia steso
verso il festeggiato, si sorseggia, non si dice “Cin Cin” e peggio ancora “Bollicine”,
piuttosto se si vuole si può fare un augurio;
-
Per rifiutare una bevanda o una portata basta
fare un gesto discreto, non plateale;
-
Il cucchiaino da caffè non va messo in bocca
dopo averlo usato per mescolare, il movimento poi deve essere dal basso verso l’alto
e non rotatorio; per il tè invece il movimento deve essere avanti e indietro,
mai neppure qui rotatorio;
-
I bicchieri vanno posti dal centro del piatto
verso destra, iniziando dal bicchiere dell’acqua; più vicino alla destra (per
intenderci, alle punte dei coltelli) i bicchieri del vino, se sono diversi; i
calici si prendono per lo stelo!
-
Se il tavolo è rettangolare, a capotavola
saranno il padrone e la padrona di casa. Alla destra di ognuno si accomoderà
rispettivamente la signora e il signore più importanti; alla sinistra invece la
signora e il signore leggermente meno importanti e così via. Si rispetta l’alternanza
uomo/donna, mai mettere tutti gli uomini da un lato contro le signore;
-
Per evitare situazioni imbarazzanti, tipo un
nocciolo della frutta o un boccone che proprio non ne vuol sapere di andare
giù, si avvicina la forchetta alla bocca e con questa si depone il cibo o il nocciolo
nel piatto; sconsigliato prendere con la mano e nasconderlo prima di metterlo
nel piatto.
Altre regole sono sicuramente state dimenticate, prego chi le ricordi di aggiungerle!