Carlos de Beistegui y de Yturbe, nacque a Parigi il 31 Gennaio del 1895 e morì a Biarritz il 17 Gennaio del 1970. Era abitualmente chiamato “Charlie” oppure “il Conte di Montecristo”. Fu un multimilionario, collezionista d’arte e di arredamento, che diventò una delle figure più importanti della vita mondana europea del 20° secolo.
Aveva la nazionalità spagnola per via dei suoi antenati messicani, che avevano accumulato un ingente patrimonio costituito da piantagioni, miniere d’argento e palazzi. Studiò prima nel college di Eton e poi all’università di Cambridge.
Nei primi anni 30 del secolo scorso commissionò all’architetto Le Corbusier la costruzione di un attico sugli Champs Elisées, il cui ampio giardino pensile fu allestito da Salvador Dalì.
Nel 1939 acquistò il castello di Groussay a Monfort l’Amaury (nel dipartimento degli Yvelines nella regione dell’Ile-de-France) e passò tutto il successivo trentennio a migliorare la struttura e gli interni di questo castello compreso il vasto parco che lo circondava.
Nella struttura di Groussay era compreso un teatro da 150 posti ispirato alla Margravial Opera House di Bayreuth; nel corso degli anni de Beistegui accumulò nel castello una ricchissima collezione di dipinti antichi, vasi cinesi, arazzi spagnoli, statue di bronzo, mobili d’epoca et similia.
Groussay riscosse l’ammirazione di architetti d’interni del calibro di David Nightingale Hicks e di Mark Hampton, che lo definirono “the most beautiful house in the world”.Cecil Beaton rimase così colpito dalle stanze di Groussay, che ne utilizzò una come modello per la libreria di Henry Higgins nel film “My fair lady”.
Beistegui non ebbe problemi nel corso della seconda guerra mondiale, in quanto la bandiera spagnola (dunque neutrale) che sventolava sul castello, lo tenne al riparo da requisizioni e altri consimili problemi.
Nel 1948 de Beistegui acquistò il Palazzo Labia sul Canal Grande di Venezia e lo fece completamente restaurare, dopodiché lo arredò con mobili e dipinti d’epoca, inclusi alcune opere di Raffaello, Annibale Carracci e Guido Reni.
Il 3 settembre del 1951, a restauri ultimati, Palazzo Labia ospitò “le Bal Oriental”, un bal masqué che rappresentò uno degli eventi mondani più spettacolari di tutto il 20° secolo. Gli inviti furono distribuiti sei mesi prima dell’evento per permettere ai futuri partecipanti l’adeguato allestimento dei costumi da indossare.
L’elenco degli invitati comprendeva i più famosi esponenti del jet set, tra i quali l’Aga Khan, Barbara Hutton, Fulco di Verdura, Patricia Lopez Willshaw, Daisy Fellowes, Alexis de Rédé, Cecil Beaton, ecc. Salvador Dalì e Christian Dior, invitati, disegnarono vicendevolmente il costume da indossare.
Seppur invitati né Winston Churchill, né il Duca e la Duchessa di Windsor parteciparono al ballo. Tantomeno partecipò Peggy Guggenheim, non invitata a causa di precedenti dissapori con l’ospite.
Il “party of the century” - come fu poi definite dalla stampa internazionale - contribuì a lanciare la carriera di Pierre Cardin e di Nina Ricci, ai quali fu affidata la fattura di decine di costumi per l’evento.
Attorno al 1960 de Beistegui vendette Palazzo Labia alla RAI RadioTelevisione Italiana. Nel 1999 il castello di Groussay, compresa gran parte degli arredi recuperati da Palazzo Labia, fu venduto, per conto del nipote Jean de Beistegui, da Sotheby’s nel corso di un’epocale vendita in 6 giorni, la prima realizzata su suolo francese dalla rinomata Casa d’aste.
Charles de Beistegui non si sposò mai, anche se fu visto al fianco di numerose donne nel corso della sua vita. Sulla sua sessualità fiorirono varie speculazioni, tra cui quella che fosse bisessuale.













