E' il monumento più visitato di Napoli. Se ad un tassista comandate una corsa al Museo Nazionale potrà avere qualche attimo di perplessità, ma se chiedete di andare da Marinella vi accompagnerà senza esitazioni. Il negozio non supera i venticinque metri quadrati ed è esattamente come appariva quando sulla vecchia poltroncina verde sedeva il nonno Eugenio, il fondatore, il Cavaliere. Quest'estate del 2003 è stato smontato completamente sino l'ultimo pannello, per essere pulito, lucidato e poi rimontato esattamente dov'era. Ogni considerazione di marketing suona qui come un telefonino in una chiesa. Il franchising dei poster e delle musichette non è semplicemente lontano, è come se non fosse mai esistito. Maurizio arriva alle 06.45, apre da solo, legge il giornale e riceve i più mattinieri. Sembra strano che qualcuno abbia bisogno di una cravatta prima delle sette, ma sapere che qualcuno sia lì a servirlo ci fa star bene come se tornassero le balene nel mediterraneo. Prima delle 08.00 tutto è già in piena funzione. Generazioni di solerti commessi e di clienti appassionati, decenni di saluti, sorrisi, strette di mano. Busta azzurra mostrata con l'orgoglio di un titolo nobiliare, tutti hanno sempre vantato la loro confidenza col Cavaliere e oggi con Maurizio. Essi hanno elargito questo dono a molti, ma per ognuno è stato e rimane qualcosa di speciale. Lusso senza immodestia, cortesia come abito mentale e non come strumento, gusto sicuro e riconoscibile hanno conferito a questo nome un'onorificenza più alta di quelle offertegli dalle famiglie reali, che qui si servono: la stima. Tutto questo, ma soprattutto tanto lavoro, profuso da una famiglia di imprenditori che non se n'è mai lamentata, ha creato nel piccolo locale di quest'antica ditta lo spazio che non c'era, uno spazio dello spirito.