Dietro le cravatte di questa antica casa, si sono avvicendate parecchie etichette. Nascoste, esse tracciavano una storia silenziosa, il cui studio ci fornisce qualche indicazione sull'evoluzione della ditta ed è utile alla datazione delle vecchie cravatte che molti, nel mondo, hanno conservato. Un tempo credevo che Marinella avesse avuto solo quattro etichette, ma approfondendo la ricerca ne sono emerse altre che non conoscevo. Ve ne sono di veramente rare, come quella usata solo nel 60 o la prima con la scritta maiuscola. E' difficile dire con precisione quante etichette si siano succedute e in quali anni si siano avvicendate, ma ne mostriamo sette che quasi certamente coprono tutti gli ultimi sessant'anni. Credo che ne esistano altre che non ho ancora visto. Non ho potuto visionare o fotografare alcun reperto antecedente la seconda guerra mondiale. Possiamo immaginare che in tale periodo fosse già in uso quella che presento come la prima etichetta del dopoguerra, ma restiamo nel campo delle ipotesi. Lo stesso Maurizio non ha potuto essermi d'aiuto. Chiunque sia in grado di fornire notizie o immagini di pezzi qui non illustrati è pregato di contattarmi scrivendo al sito. La prima foto mostra quattro cravatte, con le prime etichette in ordine cronologico, da sinistra a destra. Ognuna è poi ripresa singolarmente da vicino. Le prime due furono in uso nel dopoguerra. Negli anni 50 l'affermazione del marchio rende inutile l'indirizzo. Marinella comincia ad identificarsi con Napoli e nasce così la bellissima etichetta in corsivo che venne utilizzata sino al 1959. Nel 1960 venne applicata un'etichetta quasi quadrata, usata anche per le camicie. La vedete in quarta posizione, con una forma evidentemente non destinata a guarnire una cravatta. Nella seconda foto "di gruppo" vedete due etichette molto simili. Sono state utilizzate a lungo e fino a tempi recenti, sicché probabilmente avete nell'armadio almeno una cravatta così contrassegnata. In alto appare quella in uso dal 1961 fino al 1983. Il piccolo negozio era ormai conosciuto anche all'estero e dovette sembrare opportuno un tocco internazionale: la città venne così citata in lingua inglese. In basso figura l'etichetta applicata successivamente, sino alla fine del 2000. Ha la scritta ancora in caratteri maiuscoli, ma Napoli è scritto in italiano. Tutto il mondo ormai già conosceva e desiderava le cravatte di Marinella. Forse in conseguenza di questa fama crescente, il nome venne riprodotto così come si pronuncia e non come figura nell'insegna e nella ragione sociale. Entrambe questi pezzi si caratterizzano infatti per non avere quella E puntata che sta per Eugenio, il nonno di Maurizio e fondatore della ditta. La terza foto mostra l'etichetta attualmente in uso. Come vedete, sono ritornate a casa sia la E che la bella grafia corsiva degli anni cinquanta. Le differenze tra l'etichetta di quegli anni e quella odierna sono infatti veramente minime. Marinella ha sempre avuto l'etichetta cucita lungo uno dei lembi ripiegati della gamba, cioè asimmetricamente. Si tratta di un'innovazione copiata tante volte che oggi risulta meno caratteristica, ma una volta bastava sbirciare la posizione dell'etichetta per capire da dove venisse, anche senza leggerla. Essa è assicurata con quattro punti indipendenti agli angoli. Recentemente, qualche cravatta pronta aveva suscitato le nostre cavalleresche critiche in quanto l'etichetta risultava fissata con due soli punti. Abbiamo riscontrato come ora tutto sia tornato alla grande tradizione. Due foto illustrano i due lati dell'etichetta di una cravatta scelta a caso, fotografata in data 29.08.03. Essa mostra orgogliosamente le cuciture ai quattro angoli, come fanno poche altre ditte. La questione non è peregrina, in quanto quest'ultima soluzione è di gran lunga più duratura ed evita che, disfacendosi uno dei punti, l'etichetta abbia a pencolare come un dente di latte o una bandiera di resa.