Summertime

Tempo d'estate. Il caldo, il sole e le capriole degli ormoni non devono indurre il gentiluomo a vestirsi da straccione, o, peggio, a saccheggiare il guardaroba del propri figli casomai per corteggiare la segretaria del proprio commercialista, impresa all'inizio facile ma che, al ritorno dalle vacanze della consorte, potrà dare luogo a qualche grattacapo.
Non comprendo per qual motivo il gentiluomo che d'inverno veste sobri completi con cravatta ed accessori adeguati, d'estate debba trasformarsi in un arruffato sciattone. Contrariamente a quanto si asserisce, l'abito fa il monaco. A Como il 13 agosto, (dico 13 agosto!) di tanti anni fa, scambiai il Presidente del Tribunale per un cancelliere: erano entrambi in jeans (orrore!) e tricot La Coste. Nonostante l'umidità lacustre del 90% io ero in giacca e cravatta. Li salutai entrambi come funzionari dell'ufficio. Non so se feci un complimento al Cancelliere o insultai il Presidente. Spero che il medesimo l'abbia preso per un "non complimento"! Un gentiluomo non indosserà mai, fuori di casa, calzature inadeguate e senza calze, semprecchè, per un'uscita per mare o per star comodi nel proprio giardino, non utilizzi sandali. Una calzatura che dev'essere sempre evitata (ammenocchè non siate un chirurgo in sala operatoria) sono i sabot: saranno forse alla moda, ma sono sicuramente ineleganti anche per le donne. Per non dire della mancanza di praticità alla guida.
Le calze (rifiuto di chiamarli calzini). La tempesta ormonale non indurrà mai il gentiluomo a colori diversi dal bleu, dal marrone, dal rosso bordeaux scuro. Banditi ovviamente i calzini corti: tutti i capi di abbigliamento "mezzi" sono ineleganti: il mezzo tight, le mezze maniche etc. servono solo ad identificare le mezzecalzette. Da usare sempre le calze, quindi, tranne che con i sandali, anche per motivi …igienici. Il vostro guardaroba potrebbe diventare una camera a gas. La tecnologia tessile produce tessuti leggerissimi e freschi sia per gli abiti che per le camicie. Basta saper scegliere per essere sempre in ordine e per non dare l'aria di sembrare un accattone o un poveraccio. Essenziali i colori. Da evitare quelli che evidenziano chiazze di sudore. Danno una disgustosa impressione di appiccicaticcio. In questi casi il bianco è l'ideale.
Giacca mai senza cravatta. L'andare in giro con la cravatta a mo' di pochette nel taschino, la camicia sbottonata fino all'ombelico, l'esibizione un petto brizzolatamente villoso con catena d'oro massiccio e padrepio [La prego, Ricciardi, lasci stare proprio così!] d'ordinanza non è solo vietato. E' punibile con la radiazione dal consorzio umano.

Un occhio particolare meritano le eau de toilette. Il gentiluomo sceglierà aromi leggeri e rinfrescanti (Creed al pompelmo e mandarino per me è il top) lasciando da parte quelli più pesanti e grevi. L'uso sarà moderato e limitato al dopo doccia. Mi rifiuto di credere che uno solo dei miei lettori adoperi profumi e deodoranti solo per coprire funesti madori o utilizzi la doccia meno di una volta al giorno.
Qualche raccomandazione per le vacanze. L'essere in una località turistica non è un alibi per vestire male. Uniche concessioni l'abolizione della giacca e della cravatta per la sera ed i pantaloni corti per andare al mare, solo se si abbiano gambe guardabili e non stecchi da trampoliere.
La settimana in un villaggio turistico (se proprio è necessaria…) non rappresenterà un alibi per ignobili tee shirts (anche se stragriffate) e per girare in pantaloncini da mare giorno e notte. Una tenuta "corta" sarà consentita solo per la prima colazione ed il pranzo, mentre la sera il gentiluomo farà bella figura in camicia bianca su pantaloni bleu e mocassini adeguati.
Semprecchè il nostro gentleman non sia uno sportivo o un autolesionista, ricuserà con ferma e gelida cortesia i pressanti inviti degli animatori alle varie gare, al famigerato "gioco-aperitivo" etc. Ne va della sua dignità. I villaggi turistici hanno l'unico vantaggio di consentire ai genitori momenti di quiete mentre i figli sono impegnati nei vari sport. Profittiamone. Il leggere un libro, il rilassarsi ascoltando musica etc. possono anche far godere una tal vacanza, deprecabile, per altri versi, per la qualità del cibo, per un servizio molto approssimativo per le ignobili bevande che vengono servite con la formula "all inclusive". Conclusione. Un gentleman è tale 365 giorni all'anno. Si può buttare alle ortiche una tonaca da prete, una divisa da militare, ma mai la propria signorilità.
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