Sazzatura

E’ possibile che tra qualche migliaio di anni l’uomo sia sopravvissuto come forma di vita "sapiens", a dispetto di tutti i problemi che sta ponendo alla sopravvivenza sia della razza che dell’intelligenza. In caso diverso, assai probabile e confortato dalle tante alternanze al governo del pianeta, altre razze autoctone o aliene avvieranno campagne archeologiche. Scavando, si troveranno davanti ad un palinsesto di civiltà stratificate.

Scusate la digressione: il termine palinsesto deriva dal greco πάλιν ψάω, letteralmente "raschio di nuovo". Si tratta di una pagina, un rotolo di pergamena o libro, che è stata scritta, cancellata e riscritta nuovamente, così accade per le stratificazioni delle città. Niente a che vedere con i programmi televisivi.

Anche se il nuovo coprirà sempre il vecchio, molto di questo rimarrà intrappolato in immensi giacimenti. Dopo accurate ricerche, i ricercatori del futuro vi troveranno di tutto, in un disordine incredibile. Per loro sarà difficile capire cosa rappresenti questo singolare guazzabuglio di cose messe alla rinfusa: bottiglie indistruttibili di plastica, parallelepipedi in ferro eroso sul quale sarà restata qualche traccia di vernice bianca, strani strumenti con molti tasti contrassegnati da lettere dell’alfabeto etc. Dopo attenti studi e consultazione di fonti scopriranno di aver trovato una "discarica" e molti degli oggetti ritrovati finiranno nei musei.

Anche in questa prospettiva il Gentiluomo avrà cura della sua spazzatura, cercando di produrne poca e significativa per i posteri. E’ difficile, ma occorre riuscirvi. Viviamo nella civiltà dei consumi, che poi è quella in cui non si consuma proprio nulla e la roba si butta ancora nuova. Anche se impera il principio compra-usa-getta, se non addirittura del compra-e-getta, avremo cura di disfarci con intelligenza dei nostri rifiuti. Va tenuto nel debito conto il fatto che la loro quantità e qualità di confezione saranno oggetto di esame da parte di altri. Dal personale di servizio al portiere, dal vicino di casa agli addetti alla rimozione. Per non dire di chi si spinge ad analizzarne il contenuto. Sono moltissimi coloro che nei rifiuti, giorno per giorno, rovistano abitualmente in cerca dei mezzi di sopravvivenza. Altri sbirciano di tanto in tanto e può trattarsi di persone insospettabili. Ho visitato una collezione privata di mobilio ed attrezzature vintage che si estende per circa quattromila metri quadrati ed è stata raccolta quasi tutta nell’immondizia. Un avvocato romano, presentò ad un Laboratorio d’Eleganza una preziosa valigetta degli anni quaranta. Conteneva un campionario di oggetti di merceria ad uso dei sarti: bottoni di ogni tipo e dimensione, bande da smoking, foderami, crini, campioni di fibbie per gilet e pantaloni, etc. Una Stele di Rosetta del mondo maschile di valore inestimabile, che destò la meraviglia di tutti. Solo alla fine, pressato dalle domande, l’avvocato rivelò di averla recuperata dall’immondizia. Se ne deduce che una certa cura è opportuna.

Innanzitutto il Gentiluomo rispetterà, laddove è praticata, la raccolta differenziata dividendo accuratamente i suoi rifiuti. La sua preoccupazione sarà quella di passare preventivamente nel tritacarte ogni pezzo di carta che potrebbe rivelare aspetti irriferibili della sua vita privata: lettere delle amanti, contabili bancarie del conto svizzero, fatture dei fiorai (poco chic scaricarne l’IVA come spesa di rappresentanza), i conti dei ristorantini intimi non frequentati con la consorte o chi per lei, foto dei passati amori, anche perché rivedendo una vostra ex dopo vent’anni avreste delusioni drammatiche del tipo «Come ho fatto a frequentarla?».

Quanto alla plastica, un gentiluomo ne usa il meno possibile. L’uomo di gusto beve l’acqua o altre bevande contenute in bottiglie di vetro ed usa bicchieri di plastica esclusivamente in situazione di emergenza come un ricovero in ospedale o un viaggio in aereo, in occasione del quale i viaggiatori per bene vengono esaminati centimetro per centimetro, mentre i terroristi passano tranquillamente. La plastica offre dei vantaggi igienici? Bene, ecco perché può essere pensata soltanto come materiale per attrezzature sanitarie sterilizzate ai raggi gamma (siringhe, cannule per flebo etc.).

Ridurre l’uso della plastica ed eliminare totalmente quella per contenitori è già sufficiente ad una riduzione consistente del volume della propria spazzatura. Purtroppo, al vostro Assessorato alla Spazzatura non interessa: si contano i metri quadri della vostra casa, non il peso dei vostri rifiuti.

Il criterio di fondo che il gentiluomo userà per stabilire cosa destinare ai Servizi Ecologici e cosa trattenere si baserà su un principio antipatico, ma efficace. Quando un oggetto si presenta al Vostro tribunale con l’imputazione di inutilità, la sua colpevolezza si da per certa, a meno che non sia provato il contrario. L’istruttoria segue questa procedura. Gli chiederete: «Mi potrai servire ancora»? Se la risposta è negativa, eseguite subito la sentenza capitale. C’è il pericolo di cambiare idea o di una grazia da parte di altre autorità della casa. Se fosse dubitativa o anche positiva, non bisogna ancora trarre conclusioni definitive. Occorre chiedere ancora: «Da quanto tempo non ti uso»? Se il sospettato può vantare un uso recente, occorre assolverlo. Se invece latita da più di diciotto mesi, va giustiziato comunque. Pensate che ha già approfittato troppo della Vostra pazienza e del Vostro spazio, che è ancora più raro del tempo. Quando eseguirete queste condanne, meglio che siate un boia silenzioso. Tacete prima e dopo. Eviterete gli alti laï delle donne di casa, che assolverebbero o rimpiangerebbero tutti quei criminali, sfruttatori di spazio prezioso, con le formule: «Potrebbero servire, avrebbero potuto servire, volevo regalarlo a…, sarebbe stato perfetto per …».

Il cassonetto dei rifiuti è anche il luogo meno adatto dove esporre o celare il frutto di vostri eventuali, peccaminosi amori ancillari. E’ un uso che si sta diffondendo, ma che non mi sento di consigliare alla luce di considerazioni non solo legali, ma storiche. Nonostante l’invasione di splendide, aulenti, disponibili figliole dall’est, un gentiluomo si asterrà da tale comportamento. I privilegi feudali purtroppo sono stati aboliti da un pezzo e val la pena di ricordare che Leonardo da Vinci nacque figlio del Notaio Pietro d’Antonio e della sua lavandaia che, poco dopo il parto, abbandonò padre e figlio naturale per andare sposa ad un contadino. Il che si verifica ancora sovente nella nostra cosiddetta buona società. Se oggi esistesse un altro Verrocchio (primo maestro di Leonardo), sarebbe inimmaginabile il numero di geni al lavoro!

La storia di Leonardo serva anche ad aiutarvi a scegliere cosa eliminare. Sin dai tempi di Vespasiano si conosceva un principio poi sviluppato dalla London School of Economics, ateneo top in Europa. Trash’s money ovvero "la munnezza" è ricchezza". Tenetelo presente, ogni volta che vi disfate di qualcosa o aiutate un vostro amico a farlo. Siate inflessibili, ma non spicci. Sotto le croste di quadri orribili potrebbero rivelarsi capolavori sconosciuti e testi apparentemente senza valore farebbero la gioia del bibliofilo o del banditore di Sotheby. Più spesso, ciò che considerate un tesoro non farà altro che occupare inutilmente, con i suoi tre centesimi di valore, un mezzo metro quadrato che vale cinquemila scudi.
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