Presentazioni

In occasione di nuove conoscenze si sta diffondendo l’abitudine di presentarsi con il solo nome di battesimo. Ciò favorisce ed anzi induce un tutoyer spesso fuor di luogo ed ingiustificato per differenza di età, di educazione, e, diciamola tutta, di classe sociale. E’ altrettanto deplorevole presentarsi meccanicamente con un "Piacere! Esposito". Sovente certe presentazioni sono tutt’altro che un piacere. Si pensi al titolare di pompe funebri che si presenta, a casa del caro estinto con un "Piacere! Bellomunno". Diremo incidentalmente che cotanto nome non appare nel nostro Libro dei Fornitori.
Ritengo che la forma più sobria sia: "Buongiorno (o buonasera). Io sono Tizio Caio", accompagnata da un leggerissimo inchino delle sole vertebre cervicali. Questo modo di agire comporta, tra l’altro, il vantaggio che, nelle presentazioni ad un gruppo di persone, non si debba ogni volta pappagallescamente ripetere il proprio cognome.
Da evitare assolutamente l’uso dei titoli professionali o araldici. I primi devono essere sfoderati soltanto per motivi di lavoro. Nelle altre occasioni, entrambi devono essere lasciati all’iniziativa di chi vi presenta. Un avvocato che si presenti in un ufficio giudiziario dove non è conosciuto si presenterà dicendo "Sono l’Avv. Sempronio". Chi presenta una persona all’altra si limiterà a presentare "l’Avv. Sempronio" o il "Dott. Mevio". Se sentiste taluno presentarsi, fuori dal Tribunale o dal suo Studio, con le parole "Piacere! Avvocato Pinco" non abbiate dubbi: è un cafone D.O.C.G.
La presentazione va fatta secondo precise regole. Un uomo sarà presentato ad una donna, una donna più giovane sarà presentata ad una donna meno giovane, e così via, salvo il caso di particolari rapporti gerarchici o professionali. In questi casi sarà la donna ad essere presentata all’uomo. Esempio. Una giovane dottoressa viene presentata al suo primario o una giovane praticante avvocato ad un anziano principe del foro. La formula ottimale può essere: "Signora Caia, posso presentarle il Dott. [oppure il Conte] Mevio?" A questo punto, il Dott. Mevio, con il leggerissimo inchino di cui si è detto, dirà, con un sorriso il suo nome e cognome e, presa la mano che gli è porta dalla dama, farà il baciamano. Stessa procedura tra uomini, baciamano escluso.
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