Padri e figli

Non esistono scuole o corsi a dispense per imparare ad essere genitore; ognuno dovrà imparare l'ingrato mestiere giorno per giorno, dalla nascita (dalla gestazione, secondo alcuni specialisti) del proprio rampollo. Occorre andare per tentativi, cercando di attuare, e soprattutto, attualizzare gli insegnamenti che abbiamo avuto quando eravamo figli. In altre parole dobbiamo trasferire gli interessi ed i valori che abbiamo ricevuto dalla nostra Famiglia, rendendoli moderni ed attuali, altrimenti creeremmo tanti piccoli ingessati Lord Fauntleroy inutili a se stessi ed agli altri. Rimarranno intatti i valori fondamentali: l'amore per i genitori, il rispetto per gli adulti e gli anziani, la voglia di conoscenza, le buone maniere etc.
Noi genitori dobbiamo confrontarci con l'evoluzione del modo che ci circonda: siamo incalzati da una vertiginosa evoluzione tecnologica e da continui cambi di interpretazione dei rapporti sociali. Se ai nostri tempi il massimo delle aspirazioni, a diciotto anni, era la patente di guida e la possibilità di guidare l'automobile avendo accanto nostro padre, oggi non v'è ragazzo che chieda (o talvolta pretenda) per il suo quattordicesimo compleanno il sospirato scooter. Nel 1991 il telefono portatile era un mattone pesante e costoso. A distanza di un decennio persino i bimbi delle elementari sfoggiano il cellulare. Se vent'anni fa era impensabile che un gruppo misto di ragazzi andasse in vacanza senza occhiuti ed occhialuti chaperons, oggi invece è quasi la regola.
E allora che fare? Dobbiamo imparare a convivere con il tempo attuale e trasfondere nei nostri atteggiamenti lo spirito della nostra educazione adeguandola. Non dovremo mai trincerarci dietro la frase "Ai miei tempi non avevo questo o non avevo quello". Facciamo un esame di coscienza. Neanche i nostri genitori "a quei tempi" avevano quello che noi abbiamo oggi. Qui soccorra un minimo di intelligenza ed un po' di buon senso.
Questo non è un trattato, ma uno spunto di discussione, per cui mi limito a qualche esempio. Evitiamo innanzitutto doni costosissimi (dal cellulare ultima generazione all'abbigliamento firmato) e paghette stratosferiche per placare i nostri complessi di colpa quando abbiamo l'impressione di trascurare i nostri figli. Correremmo il rischio di creare pericolosi precedenti e di determinare bisogni inesistenti. L'eccessiva disponibilità di danaro può determinare abitudini a dir poco deplorevoli.
Altro errore da evitare assolutamente, fin dalla più tenera infanzia, è quello di insegnare a mentire, sia pure "a fin di bene" ai nostri figli. Tutt'altro. Meglio la verità anche se sgradita o sgradevole. Esempi classici quelli della nascita della vita, della morte di una persona cara, della vostra separazione coniugale. Sul primo argomento evitate storie di cavoli, cicogne e quant'altro. All'arrivo di un fratellino, ad esempio, vostro figlio noterà il pancione della mamma e si farà delle domande. Stesso discorso per la morte di un familiare. Bubbole di viaggi lontani etc. servono a poco. Meglio la verità. Aiuterà a crescere.
Secondo un proverbio indiano, quando gli dei hanno deciso di distruggere un uomo cominciano ad annoiarlo. Il vero problema dei nostri figli, oggi, è proprio la noia. Occorre cercare di essere vicini, e di educarli, sin dalla prima infanzia, ad avere interessi diversi da quelli che possono essere offerti da ore ed ore di televisione o di videogiochi. Senza essere secchioni o pedanti, si può provare ad affascinare (a 4/5 anni di età è la parola giusta) i rampolli alla cultura ed a sport diversi dal calcio. L'Italia è piena di siti storici. Le vicende di antichi re, condottieri etc., soprattutto se narrate con parole giuste ed eventualmente nei luoghi dove si sono svolte, potranno risultare più avvincenti, per un bambino della favola di Cappuccetto Rosso. Da grandi ve ne saranno grati. Analogo discorso valga per gli sport. Provate a coinvolgere i vostri figli nei vostri sport preferiti o ad avvicinarli a sport come il tennis, la vela, l'equitazione. Non sono, al nostro tempo, attività eccessivamente costose ma servono ad avvicinare alla natura ed all'esercizio fisico in maniera ottimale. Sono contrario al calcio poiché sovente ispira malsani sentimenti da branco senza legge o da emulazione di miti inesistenti. Esempio: il caso Maratone. Da un piccolo optimist, invece, i nostri figli potranno cominciare dalla più tenera età ad apprezzare un mare pulito e potranno acquistare da subito una buona coscienza ecologica, per non dire della disciplina e dell'aria pulita del mare. L'equitazione potrà inculcare il senso della natura e l'amore per gli animali. A tal proposito, se ne avete la possibilità in casa, lasciate che i vostri figli possano avere un animale domestico di cui abbiano anche la responsabilità. Un cane sarebbe l'ideale, ma, in assenza di spazio possono andare bene anche criceti o acquari con pesci non eccessivamente delicati da allevare.
Quando avranno superato il ciclo della scuola dell'obbligo, siano i vostri figli a scegliere il corso di studi. La loro vita appartiene a loro, non a voi. Essi non potranno mai diventare quello che voi non siete riusciti ad essere.
Sull'argomento si possono scrivere pagine e pagine. Sono stati scritti migliaia di trattati. Scusate la presunzione, li ritengo inutili.

Giosi Campanino di S. Giovanni
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