Due ruote

Alle due ruote fa ricorso anche il nostro Monsieur, ma, naturalmente a modo suo. Come per ogni accessorio, la bicicletta o la moto del Nostro sarà a sua misura, senza esagerare, nell'ottica dell'essere e non dell'avere. Assolutamente proibite quindi, per spostarsi in città motociclette da competizione alla Giacomo Agostini o alla Valentino Rossi, con tute adeguate e rombo consequenziale. In città uno scooter (150 cc. Max di cilindrata è ottimale). L'abbigliamento sarà adeguato e sarà soprattutto finalizzato a proteggere la salute del centauro ed il suo abbigliamento. Non va dimenticato infatti che le due ruote servono per spostarsi con agilità ma è deplorevole presentarsi ad una riunione di lavoro o a un incontro con il casco sottobraccio e l'aria leggermente ebete di chi ha perso il Gran Premio per un soffio. Una tuta impermeabile a due pezzi per i periodi più freddi servirà alla bisogna. Esistono anche degli scooter che hanno come optional una specie di coperta per proteggere le gambe dal freddo.
In certe città pianeggianti lo scooter potrà essere sostituito da una bici-cletta. Un modello classico (ovviamente con cambio) senza arrivare alle bike esasperate da competizione. Il girare in città non le richiede. Nell'album di questo giornale dedicato agli accessori ed allegato un paio di mesi fa troverete le biciclette ideali per i Monsieurs.
Non mi soffermerò sull'obbligatorietà del casco (da scegliere con cura evitando autoadesivi e colori ridicoli) e sul divieto assoluto di truccare i motori. Per un gentleman è lapalissiano. Anche il casco è un indumento e va scelto con cura, gusto e giudizio tra quelli ovviamente omologati. Cura e gusto nella scelta dei colori che si adatteranno all'abbigliamento che abi-tualmente si usa con il mezzo. Se disponiamo soltanto dello scooter avremo il buon giudizio di evitare un casco modello Valentino Rossi. Saremmo ri-dicoli, come lo saremmo se il nostro elmo fosse decorato da adesivi di birre nostrane o altri improbabili sponsors. Opportuno il secondo casco (uguale) per il nostro back-seat biker.
Da come guida e da come si comporta sulla moto o sullo scooter si ri-conosce il Monsieur a due ruote. In città l'assetto da competizione appare francamente ridicolo. Un gentleman va a due ruote con lo stesso divertito distacco con cui va a cavallo. Un'andatura che non attira facili commenti sui propri antenati è perfetta. Vietato zigzagare tra i parafanghi (a rischio i pantaloni…) delle auto in coda; vietatissimo il percorrere sensi unici alla rovescia, anche se rappresentano talvolta comode scorciatoie.
Le due ruote sono ideali per godersi il paesaggio e sono un alibi per so-ste in punti panoramici dove un'automobile sarebbe ingombrante. Per gli amanti della bicicletta l'ideale può essere un portabici sull'imperiale dell'auto. Si può raggiungere un luogo lontano dallo smog e dal traffico e godersi splendide passeggiate. Nelle comode borse da bici si potrà allestire il completo per un picnic adeguato. Un lungofiume o certi angoli della campagna umbra o toscana sembrano creati proprio per questo genere di sublime svago.
Una compagna sportiva apprezzerà molto l'idea. Importanti i dettagli: la plastica sarà ovviamente bandita ed un leggero e fresco vino bianco (lo champagne potrebbe risentire degli sbalzi della strada) accompagnerà deli-ziosi tramezzini che avrete avuto cura di far conservare in contenitori ter-mici. Il top sarebbe (ma non è sempre facile trovarne) acqua sorgiva.
Per il gentleman che predilige i motori la vera vacanza è in motocicletta. Gli accessori rivestono importanza vitale. Tuta e casco per proteggersi durante il viaggio sono indispensabili (oltre ad una revisione della moto). Se si viaggia in coppia, si munirà la compagna di una tuta ed un casco uguali ai propri, sui quali però non compariranno gli adesivi di improbabili sponsors, semprecchè non si sia stati pagati profumatamente per fare da testimonial a birre imbevibili o a dopobarba dall'aroma inesistente in natura. Unico scaramantico suggerimento un badge sulla tuta con il nome, un numero di telefono d'emergenza ed il gruppo sanguigno. Girare il mondo a due ruote è un'esperienza entusiasmante perché con-sente di conoscere meglio altri modi di vivere (questo è vero turismo), di potersi soffermare in luoghi e posti dove non ci si sognerebbe mai di anda-re con altri mezzi, vedere nuovi mondi con nuove prospettive.
Anche su due ruote, in questo modo, il Monsieur, darà alla sua vita una dimensione deliziosamente extravagante.
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