In latino la "virtus" è la dote del "vir", dell’Uomo. L’argomento che qui ci interessa sono appunto ed esclusivamente i retti costumi dell’individuo di sesso maschile, orgoglioso del suo retaggio ancestrale, consapevole dei suoi limiti e disposto ad affrontare le conseguenze del primo e dei secondi. I latini distinguevano tra "homo" e "vir" entrambi sicuramente di genere maschile (qui non interessano, ovviamente, gli orientamenti sessuali di coloro che appartengono a tali categorie), ma con delle rilevanti differenze fra loro. La traduzione di "homo" è in genere quella di uomo; la traduzione di "vir" aggiunge a tal significato anche quegli di eroe, uomo forte, coraggioso. Al plurale può significare anche soldatesche, milizie. Il milite è colui che, sprezzante della propria vita, difende la domus, la civitas, i confini. E’ a costoro, agli Uomini che agiscono in modo cortese, ma senza dimenticare l’esercizio della virtù, al Cavaliere o a chi aspira a vivere come tale che si rivolgono queste pagine di "buona educazione maschile".