Oggetto: Il collo giusto

Luca Giusto

da Lecce, martedì 13 settembre 2016 alle ore 02:00:32

Gentile maestro,

un mio cliente dovrà partecipare tra poco ad una cena in smoking ed ha un dubbio in tema di etichetta. Volendo utilizzare una camicia col colletto a tubo, da cerimonia, si chiede se è più formale la versione con passante sulla pistagna (che copre il tessuto del papillon) o quella senza. Personalmente non ho saputo rispondere alla domanda e spero di trovare in lei un valido supporto. La ringrazio sin d'ora per quanto vorrà svelarmi. Cordiali saluti.

Luca Giusto

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Giancarlo Maresca

Egregio maestro Giusto,

va detto innanzitutto che il colletto non rivoltato è una foggia che l’uomo ha abbandonato alla fine degli anni ’20, dopo i quali andò sempre più diventando appannaggio di pubblici funzionari, nostalgici e anziani. Questo modello è ancora indispensabile solo col frac, mentre con tight e smoking è facoltativo. Va aggiunto che un autentico collo diplomatico o “solino” è un arnese indipendente dalla camicia. Grazie ad altrettante asole in corrispondenza, tre bottoni simili a gemelli (detti studs) lo assicurano al tronco. Il solino è reso rigido dalla soluzione concentrata di amido in cui viene immerso dopo il lavaggio, che purtroppo deve avvenire dopo ogni uso. Questa complessa, frequente e costosa operazione di pulizia, apprettatura e messa in forma non è mai riuscita bene qui in Italia, tanto è vero che i nostri gentiluomini mandavano le camicie a Londra o a Parigi o si servivano da negozi che possedevano i macchinari adatti e impiegavano signore specializzate, in genere francesi. Non tutti sanno che Eugenio Marinella deve la sua fortuna iniziale proprio a due stiratrici francesi, i cui servigi erano proposti da un gran cartello all’ingresso.



Il collo non staccabile (e quello col passante è certamente di questo tipo), è un’imitazione e come tale un’approssimazione. D’altro canto il vero solino richiede tempo e conoscenze tali che solo pochissimi ne fanno regolarmente uso. Tra questi i più celebri sono Carl Lagerfeld e alcuni dandy, come Massimiliano Mocchia di Coggiola.



Le loro immagini che ho inserito chiariranno di cosa sto parlando. Prima di adottare il collo col passante, bisogna capirne lo scopo. Il tunnel dove infilarlo non serve tanto a nascondere il corrente del papillon, bensì ad evitare che si sposti e nascondere l’orrore della fibbia di regolazione. Rappresenta quindi una doppia approssimazione, in quanto il papillon nero da gran sera dovrebbe essere in un pezzo unico, su misura, come quello in alto nella foto di copertina della mia risposta.

Una soluzione salomonica è farsi realizzare il papillon su misura e, se piace il collo non rivoltato, adottarlo senza passante e così rivelarne la raffinatezza ai migliori osservatori. Ci si dovrà solo accontentare di un nodo un po’ lasco, perché la mancanza dell’inamidatura rigida fa raggrinzire il collo, se strizzato da un nodo serrato comme-il-faut.

Quanto alla formalità, le serate in black tie possono essere di due tipi. Con prevalenza dell’aspetto cerimoniale e quindi della posizione seduta (cena, teatro, salotto), o del dinamismo che in genere si associa alla più dinamica posizione eretta (serate danzanti, cocktaill, feste in genere). In questo secondo caso basta conservare camicia bianca e calze e papillon nero e si può giocare con tutto il resto. Nell’altro ci vuole maggior rigore nei colori e nelle fogge, ma non si può dire che sussista una gerarchia formale tra collo con e senza passante. Quest’ultimo però, imponendo la disciplina del papillon su misura sarà meno inviso a color che sanno. La ditta E. Marinella realizza i papillon su misure e modello richiesti dal cliente.

Cavallereschi saluti
Giancarlo Maresca

da Napoli, martedì 13 settembre 2016 alle ore 02:20:20
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